In attesa delle novità zoologiche del 2022, continuiamo il nostro viaggio alla scoperta di altre 5 specie marine scoperte nel 2021.
Perché stilare liste delle specie esistenti?
Registrare e caratterizzare la biodiversità che ci circonda è di fondamentale importanza, non solo per proteggerla al meglio. Spesso, infatti, molti organismi possono anche essere utilizzati come bioindicatori, ovvero “un organismo o un sistema biologico usato in genere per valutare una modificazione della qualità dell’ambiente; in altre parole, è un bersaglio biologico che, in presenza di uno stress naturale o antropico, subisce variazioni rilevabili del proprio stato naturale” (ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). Avere una conoscenza sempre più precisa e attendibile di tutte le specie viventi ci aiuta, quindi, a monitorare anche lo stato di salute dell’ambiente che ci circonda.
Dopo aver avuto un assaggio di alcune delle specie marine scoperte durante il 2021, continuiamo il nostro viaggio alla scoperta di altre 5 organismi che popolano il mare:
1. Laetmonice iocasica
Laetmonice iocasica è un polichete errante, ovvero un “verme peloso” in grado di muoversi a livello del substrato, strisciando lentamente su fondali rocciosi generalmente coperti da sabbie fini.
Vive a profondità notevoli (888–980 m): infatti campioni appartenenti a questa nuova specie sono stati raccolti lungo la Caroline Ridge, a livello delle montagne sottomarine della fascia tropicale del Pacifico Occidentale.
Fa parte della famiglia Aphroditidae del phylum Anellida, caratterizzata dal possedere chete (“peli”) a forma di arpione, a loro volta dotate di uncini lungo i lati. Un vero e proprio pirata degli abissi!
Le analisi genetiche hanno confermato le differenze morfologiche tra questa specie e altre precedentemente descritte appartenenti allo stesso genere.

Foto tratte da Wu, X., Hutchings, P., Murray, A. et al. “Laetmonice iocasica sp. nov., a new polychaete species (Annelida: Aphroditidae) from seamounts in the tropical Western Pacific, with remarks on L. producta Grube, 1877. J. Ocean. Limnol. 39, 1805–1816” (2021)
2. Grimpoteuthis imperator
Un nuovo componente è entrato a far parte della famiglia dei “polpi dumbo”: Grimpoteuthis imperator è un cefalopode abissale proveniente dall’Oceano Pacifico Settentrionale.
Perché questa nuova specie è così importante? Perché rappresenta una prova a sostegno dell’importanza dell’integrazione di diverse discipline nel campo della ricerca. Le tecnologie oggi a disposizione ci permettono infatti di sfruttare al massimo ogni risorsa: l’utilizzo di tecniche di analisi non invasive (che vanno dalla risonanza magnetica alla ricostruzione 3D e alla microtomografia computerizzata) hanno permesso infatti il mantenimento dell’integrità strutturale del campione zoologico analizzato.
Ciò significa dover sacrificare solo “lo stretto indispensabile” nel nome della scienza, permettendo il progredire della conoscenza con un impatto estremamente ridotto su ciò che stiamo studiando.

Grimpoteuthis imperator – foto di Ziegler & Sagorny, 2021
3. Cylix tupareomanaia
Direttamente dalle barriere coralline della Nuova Zelanda, questo coloratissimo ippocampo è in grado di mimetizzarsi perfettamente tra le alghe coralline. L’appellativo “tupareomanaia” in lingua maori significa “ghirlanda del cavalluccio marino”, a ricordare la caratteristica cresta a forma di tazza presente sulla testa dell’animale. Un carattere anatomico chiave che ne ha permesso la distinzione come nuovo genere e nuova specie rispetto a quelli precedentemente conosciuti.

Cylix tupareomanaia in situ – foto via Graham A. Short e Thomas Trnski
4. Abyssocladia antarctica e Caulophacus leonieae
Spesso, ad elevate profondità, l’apporto di cibo è limitato e gli organismi devono quindi ingegnarsi per un adattamento ottimale a tali condizioni. Molte spugne, ad esempio, adottano una modalità di alimentazione carnivora, anche se di solito questi animali sono sospensivori e si cibano delle particelle presenti nella colonna d’acqua. Pensate a Spongebob e ai suoi amati Krabby Patty!
Abyssocladia antarctica (classe Demospongiae, famiglia Cladorhizidae) e Caulophacus leonieae (classe Hexactinellida, famiglia Rosselidae), entrambe spugne carnivore, sono tuttavia state campionate rispettivamente a 220 e 330 m sotto la superficie del mare, profondità relativamente basse se comparate a quelle batiali e abissali dove di solito ritroviamo le spugne carnivore. Ciò è forse legato alle circostanze piuttosto eccezionali dell’habitat in questione: infatti, entrambi gli esemplari sono stati scoperti lungo la Penisola Antartica nel Mare di Weddell, aree permanentemente ricoperte da ghiaccio per almeno diverse centinaia di anni fino all’inizio dei recenti eventi di rottura nel 1995. Il deep-sea e l’ambiente al di sotto delle piattaforme di ghiaccio sembrano quindi fornire condizioni di vita simili, che hanno spinto questi organismi a specializzare la propria dieta nello stesso modo.

Confronto morfologico tra Abyssocladia leverhulmei, Abyssocladia diegoramirezensis e Abyssocladia antarctica sp. nov. – foto via Buskowiak, D., Janussen, D.
5. Etmopterus brosei
Appartenente all’ordine degli Squaliformes, la nuova specie di squalo lanterna è stata descritta per il sud-est dell’Oceano Atlantico e per il sud-ovest dell’Oceano Indiano e la scoperta di questo pesce cartilagineo sottolinea l’importanza dei caratteri morfologici nel riconoscimento dei campioni e dei diversi membri appartenenti allo stesso clade, ovvero tutti i discendenti di uno stesso antenato.
Nonostante gli squali lanterna rappresentino parte importante del by-catch della pesca profonda, la conoscenza di questi organismi è limitata, anche in relazione al fatto che mancano linee guida per la loro identificazione a livello specifico. Questo limita la possibilità di applicare strategie di conservazione e gestione delle popolazioni al fine di proteggerli. È proprio il caso di dire che sarebbe necessario “fare luce” al riguardo!

Etmopterus brosei Ebert, Leslie & Weigmann, 2021 – foto di © Ebert, Leslie & Weigmann, 2021
Se la vostra curiosità non è ancora stata appagata, potete recuperare la prima parte di questo articolo , scoprendo alcune delle altre specie marine scoperte durante il 2021. Cosa ci riserverà il 2022?
BIBLIOGRAFIA
- https://link.springer.com/content/pdf/10.1007/s00343-021-0413-6.pdf
- https://link.springer.com/article/10.1186/s12915-021-01000-9
- https://www.wired.it/gallery/specie-nuove-scoperte-2021/#:~:text=Il%202021%20%C3%A8%20stato%20un,Pasqua%20e%20nella%20Nuova%20Caledonia.
- https://meridian.allenpress.com/copeia/article/109/3/806/470574/A-New-Genus-and-Species-of-Pygmy-Pipehorse-from
- https://link.springer.com/article/10.1007/s12526-020-01134-z
- https://link.springer.com/article/10.1007/s12526-021-01173-0
Autrice: Pamela Lattanzi
Pamela è attualmente una borsista presso il CNR (Centro Nazionale delle Ricerche), recentemente laureata in Biologia Marina. Per lei la divulgazione è la chiave che permette di rendere la scienza accessibile a tutti. Se fosse un animale marino sarebbe un idrozoo, uno cnidario coloniale che sembra fragile, ma in realtà è incredibilmente resistente e spesso in grado di adattarsi bene alle circostanze più varie.