In occasione del World Water Day, istituito dalle Nazione Unite per valorizzare l’importanza dell’acqua e diffondere sensibilizzazione riguardo all’attuale crisi idrica globale, Worldrise in collaborazione con Polis Politics suggerisce come ridurre la propria impronta idrica in 10 semplici mosse.
“Il diritto all’acqua è un diritto inalienabile, individuale e collettivo. Infatti, l’acqua è un bene che non può essere venduto o privatizzato. È compito della società garantire il diritto di accesso all’acqua potabile senza discriminazioni di razza, sesso, religione, reddito o classe sociale”.
-Contratto Mondiale sull’Acqua
È facile dimenticare che l’acqua non è una risorsa infinita quando è sufficiente aprire il rubinetto per averla a disposizione. Sicuramente, l’acqua sulla Terra non manca: essa ricopre, infatti, il 70% della superficie terrestre, ma di questa percentuale il 97% è acqua salata, Il 2% è intrappolato nei ghiacciai e solo il restante 1% può essere usato dall’uomo come acqua potabile. Inoltre, non tutti i paesi del mondo godono della stessa disponibilità idrica: ad oggi, circa 2,2 miliardi di persone non hanno accesso a fonti sicure e pulite di acqua, mentre il 12% della popolazione mondiale usa l’85% dell’oro blu del Pianeta. E in questa quota ci siamo anche noi.

Blue Planet via physicsworld.com
Ma come abbiamo creato un mondo dove non abbiamo abbastanza della sua risorsa più indispensabile? Tra i vari fattori da considerare ci sono sicuramente l’incremento della popolazione globale e il cambiamento climatico, ma uno dei principali mezzi a nostra disposizione per invertire la rotta è l’utilizzo responsabile di questa risorsa così importante.
Nel 2018, il World Water Assessment Programme (WWAP), il programma dell’Unesco per il monitoraggio e l’indirizzo del consumo d’acqua globale, ha dichiarato che negli ultimi 100 anni il consumo di acqua è cresciuto di circa 6 volte a livello globale e, attualmente, continua ad aumentare con un +1% annuo.
Secondo il World Resources Institute (WRI), inoltre, al momento sono 17 i Paesi nel mondo che rischiano di terminare completamente le proprie risorse idriche, in particolare quelle contenute nelle falde acquifere sotterranee. Se continueremo con questi consumi, la maggior parte del mondo non avrà abbastanza acqua per il fabbisogno naturale nel 2040.

“Che cosa significa l’acqua per te?” – World Water Day 2021
Come valutare la nostra impronta idrica?
L’impronta idrica è un indicatore del volume totale di risorse idriche utilizzate da un paese per produrre i beni e i servizi consumati dai suoi abitanti. Comprende l’acqua delle precipitazioni piovose utilizzata in agricoltura e l’acqua prelevata da fiumi, laghi e falde acquifere e impiegata per il 70% nel settore agricolo, per il 22% in quello industriale e per l’8% destinata all’uso domestico.
Non tutti i paesi possiedono la stessa impronta idrica: per esempio, il Kuwait è uno degli stati più poveri per quanto riguarda l’acqua pro capite (10 m³), mentre il Canada uno dei più ricchi (100.000 m³).
Scopriamo, quindi, l’impronta idrica di alcuni prodotti quotidiani!
Ci servono… 120 litri di acqua per ogni bicchiere di vino che beviamo e 130 litri per una tazza di caffè, 135 litri di acqua per produrre un uovo e tra i 7000 e i 10.000 per confezionare un paio di jeans, 15.000 litri per kg di carne di manzo e 13 tonnellate di acqua per fabbricare un cellulare.

infografica impronta idrica prodotti di uso quotidiano
Essere a conoscenza di questi dati può spingere ciascuno di noi ad un minor consumo d’acqua, adottando uno stile di vita sostenibile e responsabile, capace di ridurre la nostra impronta idrica.
Come ridurre la nostra impronta idrica?
Worldrise e Polis Politics suggeriscono come risparmiare acqua nella vita di tutti i giorni, in 10 semplici mosse:
Riparare un rubinetto che gocciola
Lo sapevi che un rubinetto gocciolante può perdere fino a 90 gocce al minuto, pari a 4000 litri di acqua sprecata in un anno? Intervenire subito su eventuali perdite idriche significa fare davvero la differenza!

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2. Ai piatti ci pensa la lavastoviglie
Lavando i piatti in lavastoviglie a pieno carico si consumano in media 10 litri di acqua, una quantità ben minore rispetto ai 49 litri utilizzati quando li laviamo a mano. Se non disponi di una lavastoviglie, il consiglio è di riempire il lavello e utilizzare l’acqua corrente solo per i risciacqui.
3. Ogni goccia conta
Non lasciare aperto inutilmente il rubinetto quando laviamo i denti o ci insaponiamo sotto la doccia è uno dei modi più efficaci per risparmiare acqua. Il consiglio in più: posizionando una bacinella nel lavabo quando ci si lava il viso o si risciacqua qualcosa, è possibile recuperare l’acqua in eccesso e impiegarla nuovamente per altro, per esempio nel caso di piccoli scarichi del wc.
4. Lavare frutta e verdura in una bacinella
Evitando il risciacquo di frutta e verdura sotto l’acqua corrente si riduce notevolmente lo spreco e si favorisce il riutilizzo della stessa acqua per, ad esempio, innaffiare le piante.
5. Doccia o bagno?
Durante una doccia utilizziamo in media 20 litri d’acqua, contro i 150 che sono necessari per un bagno. Il risparmio è immediato!

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6. Acqua di cottura, che tesoro!
Dopo aver bollito verdure a foglia verde possiamo riutilizzare l’acqua come bevanda depurativa, brodo per risotti e zuppe o come acqua di cottura per la pasta.
L’acqua di bollitura del riso, una volta raffreddata, può essere impiegata in impacchi per viso e capelli, mentre l’acqua di pasta e patate è utile per sgrassare i piatti nel lavandino. Infine, l’acqua di cottura delle uova sode è un ottimo nutriente per piante e fiori in giardino.
7. Occhio agli sprechi, anche a tavola
Il 92% dell’acqua che consumiamo è quella impiegata nella coltivazione degli alimenti di cui ci nutriamo. Minore è lo spreco di cibo, maggiore è l’acqua che verrà risparmiata!
8. Ridurre il consume di carne
Carne e latticini sono tra i prodotti alimentari che richiedono il maggior utilizzo di acqua: riducendo il consumo di carne possiamo dimezzare la nostra impronta idrica.
9. Innaffiare le piante la sera tardi o la mattina presto
In questi momenti il terreno è più freddo rispetto alle ore centrali della giornata, perciò l’evaporazione di acqua è minore e le piante possono assorbirla in maniera più efficace.

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10. Controllare regolarmente il contatore
Monitorare abitualmente i propri consumi tramite il contatore permette di essere sempre informati e di individuare in tempo eventuali perdite, per agire repentinamente sul problema.
Bibliografia:
- National Geographic https://www.nationalgeographic.it/ambiente/2020/03/crisi-dellacqua-dolce
- Unesco http://www.unesco.org/new/en/natural-sciences/environment/water/wwap/about/
- WWF https://www.wwf.it/il_pianeta/sostenibilita/il_wwf_per_una_cultura_della_sostenibilita/perche_e_importante2/gli_indicatori_di_sostenibilita_/impronta_idrica/
- World Resources Institute https://www.wri.org/blog/2019/08/17-countries-home-one-quarter-world-population-face-extremely-high-water-stress
- docu serie “In Poche Parole” https://www.netflix.com/it/title/80216752
Autore: Worldrise-Giulia Cecchi, in collaborazione con Polis politics
Giulia è una studentessa di biologia marina e oceanografia all’università di Bangor, in Galles. Attualmente, oltre agli studi, collabora in un progetto di ricerca focalizzato sull’influenza di processi oceanografici su predatori marini. Se fosse un animale marino sarebbe un polpo, per poter essere estremamente flessibile, intelligente, ed adattarsi a qualsiasi ambiente assorbendone i colori sulla pelle!