Spesso le vediamo nei nostri mari nel periodo estivo e siamo intimoriti dall’idea di essere punti, ma alcuni studi dimostrano come alcune proprietà organolettiche delle meduse le rendano ottime risorse, in ambito culinario, farmaceutico e non solo.
Le meduse all’interno delle reti trofiche marine
Secondo la FAO, il Mediterraneo è uno dei mari più sovrasfruttati al mondo e, nelle sue acque, la pressione antropica dovuta alla pesca è talmente elevata da non essere più sostenibile, anche in relazione alla capacità riproduttiva delle principali specie demersali, ovvero quegli organismi marini che nuotano attivamente, ma si trattengono nei pressi del fondale, dove trovano il nutrimento.
Ora direte, ma cosa c’entra la pesca con le meduse? L’aumento della temperatura dell’acqua dell’oceano, causato dai cambiamenti climatici, vede proliferare la presenza di questi organismi gelatinosi che, dal punto di vista tassonomico, appartengono al phylum degli Cnidari. Nell’ecosistema marino, le meduse si inseriscono all’interno della catena alimentare e si nutrono principalmente di plancton, sottraendolo come sostentamento per i giovani pesci. Questo fattore, che potremmo definire “natural mortality”, unito alla diminuzione degli stock ittici causata dalla pesca (“fishing mortality”) crea un effetto sinergico, causando una diminuzione generale delle principali specie demersali.

Fonte Anipedia.net
Le meduse come cibo alternativo
Bisogna sottolineare, però, che non è tutto così negativo come potrebbe sembrare: le meduse, infatti, potrebbero indirettamente celare un’importante funzione per la tutela dell’ecosistema marino, entrando a far parte delle nostre abitudini culinarie.
Ognuno di noi, in quanto consumatore, può allentare la pressione sugli stock ittici: imparando a selezionare in maniera consapevole cosa mangiamo, possiamo evitare di aumentare la richiesta di specie ittiche già sovrasfruttate, abituandoci ad acquistare specie stagionali e meno conosciute, ma altrettanto gustose e più sostenibili.
Uno studio condotto all’Università del Salento dal professor Stefano Piraino, docente di Zoologia e Biologia marina, dimostra che le meduse potrebbero diventare parte della nostra dieta nel prossimo futuro, essendo allo stesso tempo fonte di proteine e povere di grassi. Lo conferma anche una ricerca dell’Ispa-Cnr condotta dalla dottoressa Antonella Leone, in cui si evidenzia come le meduse siano ricche degli amminoacidi essenziali per una corretta alimentazione e che potrebbero, addirittura, presentare “proprietà anti-cancerogene”.

Esempio di piatto a base di meduse – foto da soluzionibio.it
L’esempio di Rhizostoma pulmo
Uno studio dimostra come, trattando termicamente a 100 ° C per 10 minuti tre specie comuni di meduse mediterranee, sia possibile intervenire sul loro primo stadio di stabilizzazione, permettendoci di impiegarle come risorsa alimentare: sottoponendo le scyphomedusae Aurelia coerulea, Cotylorhiza tuberculata e Rhizostoma pulmo al trattamento, ne sono stati differentemente influenzati il contenuto proteico e fenolico delle parti principali del corpo. Questo processo è risultato particolarmente utile nel caso di Rhizostoma pulmo, comunemente conosciuta come “polmone di mare”, stabilizzandone il contenuto proteico e aumentandone l’attività antiossidante, valutata in relazione al valore funzionale e salutistico del cibo (Leone A. et al, 2019).
Inoltre, i peptidi di collagene idrolizzati hanno evidenziato un’elevata attività antiossidante, significativamente più alta rispetto alle altre specie e hanno fornito un maggiore effetto protettivo contro lo stress ossidativo, rispetto ai peptidi di collagene idrolizzato dei vertebrati (Youssef J., et al, 2019), dimostrando l’utilità dei “polmoni di mare” anche in ambito cosmetico.

Rhizostoma Pulmo Via Wikipedia
Il potenziale delle meduse
Esistono già esempi concreti in ambito italiano ed internazionale su come le meduse potrebbe entrare a far parte della nostra vita. Il progetto finanziato con fondi europei, “GoJelly”, si propone di utilizzare le meduse per trovare soluzioni innovative ai problemi di inquinamento marino e di eccessiva proliferazione di organismi gelatinosi, contribuendo allo sviluppo di nuovi prodotti, come mangimi, fertilizzanti, filtri per microplastiche e cosmetici, proprio a partire dalle meduse stesse.
Le meduse, quindi, potrebbero essere impiegate non solo in ambito culinario e farmaceutico, ma anche come fertilizzanti in agricoltura o, ancora, come mangimi in acquacoltura. Oggi i maggiori impianti di acquacoltura vengono mantenuti attraverso farina di pesce, ma per nutrire 1 kg di specie allevate sono necessari 10 kg di farina di pesce. È possibile rendere questo sistema più sostenibile impiegando le meduse come mangime e proteggendo le risorse ittiche naturali, con lo scopo di diminuire la pressione ittica esercitata sul Mediterraneo.
Il potenziale di questi organismi potrebbe anche arginare un altro danno determinato dall’uomo, ovvero l’inquinamento dell’ambiente marino. Alcuni studi hanno dimostrato come il muco prodotto dalle meduse sia in grado di imbrigliare le microplastiche, arrivando a produrre biofiltri proprio a partire dal loro corpo gelatinoso. I biofiltri così generati potrebbero essere utilizzati negli impianti di trattamento delle acque reflue o nelle fabbriche in cui si produce microplastica.
Prospettive e sfide future
Grazie al loro elevato potenziale riproduttivo e a causa dei disequilibri determinati sull’ambiente marino dal surriscaldamento delle acque, le meduse possono rappresentare una grande opportunità socio-economica, come fonte di composti bioattivi naturali e con implicazioni benefiche su ampia scala. Dall’ambito culinario a quello cosmetico, passando per la lotta all’inquinamento: le meduse potrebbero essere la risorsa a cui guardare con ottimismo per il nostro Futuro.

Meduse via Unsplash
Bibliografia:
- CNR (https://www.cnr.it/it/news/7757/meduse-un-problema-no-una-risorsa)
- Leone, A.; Lecci, R.M.; Milisenda, G.; Piraino, S. Mediterranean jellyfish as novel food: Effects of thermal processing on antioxidant, phenolic and protein contents. Eur. Food Res. Technol. 2019
- Jozef Youssef, Steve Keller, Charles Spence,Making sustainable foods (such as jellyfish) delicious, International Journal of Gastronomy and Food Science,Volume 16,2019.