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Una panoramica sulle iniziative di conservazione ambientale riguardanti il Parco Nazionale e l’Area Marina Protetta delle Cinque Terre

Le Cinque Terre si estendono lungo un tratto della riviera ligure di levante che comprende cinque piccoli borghi affacciati sul mare: Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Tra le tipiche facciate variopinte delle abitazioni che si sviluppano in verticale, tratti boscosi si alternano a strisce di terra coltivabili, attraversate da chilometri di muretti a secco. Le Cinque Terre, Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1997, sono note per il loro valore paesaggistico, i sentieri panoramici e le sceniche scogliere a picco sul mare, ma anche per i prodotti agricoli, tra cui olive, limoni e diversi tipi di uva, da cui da secoli si ricavano vini locali tradizionali: un patrimonio naturale compreso tra mare e terra.

Vernazza – foto via Pixabay

Il Parco Nazionale

Il territorio delle Cinque Terre offre un esempio positivo di possibile convivenza tra uomo e natura: nonostante la presenza di zone impervie e fortemente scoscese, da circa mille anni l’uomo si è insediato tra queste colline per ricavarne aree coltivabili senza intervenire drasticamente. La molteplicità di habitat che caratterizza il territorio (ambiente costiero, aree rocciose, zone collinari e boscose) risulta in una ricca biodiversità e la presenza di quest’oasi naturalistica in un luogo fortemente antropizzato ha fatto sì che le Cinque Terre diventassero Sito UNESCO nel 1997 e, successivamente, Parco Nazionale.

Aree Marine Protette_Worldrise

Foto di Chait Goli by Pexels

L’Area Marina Protetta

L’AMP delle Cinque Terre, istituita 25 anni fa, si estende da Punta Mesco a Capo di Montenero e copre una superficie a mare di quasi 46 km². L’area protetta comprende tre zone: una riserva integrale e due riserve parziali, ognuna con diversi tipi di restrizioni. La biodiversità che caratterizza la zona terrestre del Parco interessa anche l’ambiente marino: oltre a diverse specie ittiche e bentoniche, possiamo trovare coralli, gorgonie, praterie di Posidonia oceanica, numerosi uccelli marini e una varietà di cetacei, tra cui tursiopi, delfini comuni, stenelle, grampi e capodogli. Per questo motivo, dal 1999 l’AMP delle Cinque Terre fa parte del Santuario dei Cetacei, un’area del Mediterraneo compresa tra Francia e Italia che presenta condizioni favorevoli all’insediamento e alla riproduzione di questi animali straordinari.

L’area del Santuario Pelagos – foto tratta dal sito ufficiale del Santuario Pelagos

I progetti di conservazione e ripristino degli habitat marini

L’obiettivo dell’AMP delle Cinque Terre è quindi di tutelare l’eccezionale ricchezza di specie animali e vegetali che popolano quest’area, attraverso programmi di conservazione, campagne di monitoraggio e ricerca scientifica. Tra le attività di ripristino degli habitat marini, si è recentemente concluso un progetto di riforestazione della Cystoseira, un genere di alga bruna in forte declino negli ultimi decenni, la cui protezione è di grande interesse in quanto rappresenta un importante indicatore di qualità ambientale. Gli esiti del progetto, noto come ROC-POP Life Project e nato nel contesto della programmazione europea, permetteranno di stabilire la possibile applicazione su larga scala di questa procedura di riforestazione in altre zone del Mediterraneo. 

Foto di di Paola Sottanis per Outdoor Portofino

Reintroduzione della Patella ferruginea

Un’altra attività svolta in parallelo nell’AMP e che si concluderà nel corso del 2022 è ReLife, un progetto finalizzato a ripristinare le popolazioni di Patella ferruginea, un invertebrato marino protetto e ad alto rischio di estinzione in quanto soggetto a minacce antropiche, quali la pesca ricreativa e l’inquinamento delle acque superficiali. Il progetto prevede il trasferimento di un numero di individui da un’area densamente popolata (AMP Tavolara, Sardegna) a tre Aree Marine Protette della Liguria (Cinque Terre, Portofino e Bergeggi), dove le condizioni per il ripopolamento e la protezione di questa specie sono favorevoli. 

Patella ferruginea – foto via ReLife project

La sfida nel garantire un futuro sostenibile per le Cinque Terre

La protezione degli habitat marini e terrestri delle Cinque Terre è fondamentale per il mantenimento della biodiversità tipica di quest’area e per assicurare uno spazio vitale idoneo per le specie protette e particolarmente sensibili agli stress antropici. Sostituire il turismo di massa con un tipo di turismo più consapevole, ecocompatibile e rispettoso del territorio e delle tradizioni locali rappresenta l’unica via percorribile per limitare lo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali. Solo una convivenza armoniosa delle molteplici e delicate realtà comprese tra mare e terra può favorire le condizioni per una fruizione sostenibile e a lungo termine del patrimonio paesaggistico e culturale delle Cinque Terre.

Foto via Unsplash

Bibliografia e sitografia:
Autrice: Eleonora Faraggiana

Eleonora è laureata in scienze ambientali e ha un master in scienze del mare. Lavora per il Parco Nazionale delle Cinque Terre, dove si occupa del monitoraggio dell’Area Marina Protetta. Se fosse un animale marino sarebbe una stenella striata del Mediterraneo, socievole e sempre pronta per divertirsi in mare, immergersi in profondità e saltare tra le onde!

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