Nel mare vive una grande varietà di organismi, alcuni dei quali hanno il nome di alcune verdure. Scopriamo insieme chi sono!
Se pensi a lattuga, cetrioli, pomodori, finocchi e patate probabilmente ti starai immaginando una bella insalatona. Eppure, questi sono anche alcuni organismi che abitano il nostro Mar Mediterraneo.
Le acque del Mare Nostrum ospitano infatti numerose specie, il 20% di tutte le specie marine conosciute: alcune sono strettamente legate all’ambiente acquatico, altre sfruttano il mare come fonte di cibo e, altre ancora, vivono nella prossimità delle sue coste.
Ecco 5 organismi marini che forse non conoscevi, ma che danno vita ad un’ottima “insalata di mare”:
1. LATTUGA DI MARE (Ulva lactuca)
Ti sarà probabilmente capitato di trovarla ammassata sul bagnasciuga la mattina presto o dopo una mareggiata. La lattuga di mare è un’alga verde della famiglia delle Ulvaceae, molto comune nel Mar Mediterraneo e in altri mari freddi o temperati.
Il suo nome deriva dalla forma, che ricorda le foglie della lattuga coltivata nei nostri orti. Anche il colore è molto simile, un verde acceso che riempie i fondali rocciosi e sabbiosi dei mari, a profondità tra 1 e 10 metri.
La lattuga verde di mare è da sempre utilizzata in cucina per il suo alto contenuto di vitamine e minerali, soprattutto in paesi come Scozia e Giappone.
2.POMODORO DI MARE (Actinia equina)
Questo organismo marino dal corpo molle a forma cilindrica, con una sola apertura superiore circondata da tentacoli, è un’anemone di mare o attinia. Appartiene al phylum degli Cnidari, animali invertebrati marini diffusi in tutti i mari del globo.
Come gli altri anemoni, il Pomodoro di mare ha la bocca circondata da tentacoli mobili e urticanti. All’estremità opposta è presente un piede, con il quale è fissato al fondale, ma che può utilizzare per muoversi strisciando lentamente.
Il nome “Pomodoro di mare” è dato dalla sua colorazione rosso intenso, ma anche dalla forma che assume durante la bassa marea. Questa attinia, infatti, vive nella zona soggetta alle variazioni di marea e può rimanere fuori dall’acqua per diverso tempo. Per resistere, si richiude su se stessa mantenendo all’interno l’acqua necessaria a sopravvivere. Ritirando i tentacoli, assume una forma tondeggiante che ricorda proprio un pomodoro.
3. CETRIOLO DI MARE (Holothuria tubulosa)
Il cetriolo di mare, o oloturia, è un animale bentonico, cioè che vive sul fondale marino, tipico di ambienti sabbiosi, fangosi e delle praterie di Posidonia oceanica, fino a 100 m di profondità. Il suo nome deriva dalla forma del corpo cilindrica e allungata, che può raggiungere dimensioni fino a 30 cm e che ricorda un cetriolo. Il corpo è ricoperto da un tessuto coriaceo e, in un’estremità, si trova la bocca, circondata da 15-30 tentacoli.
Il cetriolo di mare si nutre principalmente di sostanze sospese nell’acqua o depositate, mantenendo pulito il fondale.
Sebbene non molto evidente, il cetriolo di mare è un echinoderma, come le stelle marine. Con quest’ultime condivide anche la straordinaria capacità di rigenerare parti del suo corpo: in caso di pericolo può espellere dall’ano le sue viscere per poi rigenerarle in qualche mese di tempo.
4. PATATA DI MARE (Halocynthia papillosa)
Le praterie di Posidonia sono uno spettacolare ecosistema che offre rifugio e cibo a moltissime specie, tra queste troviamo la Patata di mare. Questo organismo marino è un’ascidia solitaria, ha forma tondeggiante con due sifoni, uno inalante e uno di espulsione. Le ascidie rappresentano l’anello di congiunzione tra invertebrati e vertebrati e le larve di questi organismi, simili a dei girini, presentano una notocorda, una struttura di sostegno da cui deriva la colonna vertebrale. Le larve si spostano nella colonna d’acqua fino a trovare il substrato ideale dove ancorarsi e, al raggiungimento della forma adulta, la coda e la notocorda vengono assorbite.
Halocynthia papillosa è una specie endemica del Mar Mediterraneo, vive nelle praterie tra i 10 e i 100 m di profondità e può raggiungere i 12 cm di altezza. Il suo colore è rosso intenso e quando disturbata tende a contrarsi, chiudendo i due sifoni.
5. FINOCCHIO MARINO (Crithmum maritimum)
Sebbene non sia una pianta acquatica, il Finocchio di mare, è una specie legata all’ambiente marino poiché vive lungo le coste. È una specie mediterranea in senso stretto, vive in genere sui substrati rocciosi in aree sottoposte a spruzzi di acqua marina.
Per adattarsi al meglio a questo ambiente, le sue foglie hanno una forma particolare e sono protette da un velo, così da limitare la perdita d’acqua dovuta all’insolazione, all’elevata presenza di salino e al vento.
Il Finocchio marino è una specie commestibile e officinale. Le sue foglie sono spesso utilizzate in salse, minestre e condimenti, per il loro sapore aromatico e salato. Ha proprietà diuretiche, digestive e depurative ed è anche utilizzato per la produzione di olii essenziali.
Bibliografia:
- https://www.nautica.it/biologia-marina/guida-ai-fondali-del-mediterraneo/
- http://biologiadelmare.blogspot.com/2009/12/la-lattuga-di-mare.html
- https://www.biologiamarina.org/alga-lattuga/
- https://www.ilgiornaledeimarinai.it/il-pomodoro-di-mare-actinia-equina/
- https://www.geometriefluide.com/it/attinia-cambriano-paleoz-evoluz-rubricanim-colpo/
- https://www.ilgiornaledeimarinai.it/le-oloturie/
- http://www.aiamitalia.it/index.php?option=com_schede&view=scheda&genere=Holothuria&specie=tubulosa&Itemid=84
- https://rivistanatura.com/la-patata-di-mare-nostro-lontano-parente/
- https://www.pubblicitaitalia.com/pesce/prodotti/il-pesce/2013/2/12259
- https://www.actaplantarum.org/forum/viewtopic.php?t=712
- https://dryades.units.it/Roma/index.php?procedure=taxon_page&id=3489&num=2491
Autrice: Giulia Masiero
Giulia è una Guida Naturalistica e divulgatrice scientifica. Appassionata di storie che la natura ha da raccontare e che, a sua volta, racconta e illustra nella pagina IG “@betula_stuff”. Se fosse un animale marino sarebbe una sterna artica, un animale non strettamente legato al mare, che percorrere migliaia di km in giro per il mondo, avventuriera e che non si fa intimidire dalle grandi sfide.