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Il WCC raccontato da chi lo ha vissuto in prima persona: ecco i pensieri di alcuni degli studenti selezionati per l'edizione 2021 del Worldrise Conservation Campus

“Il Worldrise Conservation Campus è stata una delle esperienze più motivanti che abbia intrapreso durante i miei studi, perché ho realizzato quello che ho sempre desiderato: apprendere conoscenze teoriche e pratiche professionali. Infatti, non capita tutti i giorni nella vita di uno studente di biologia di avere la possibilità di raccogliere dati ed elaborarli. 

Quest’esperienza mi ha arricchito non solo da un punto di vista formativo, ma anche umano. Ho incontrato persone meravigliose con le quali ho condiviso idee, sogni, progetti futuri e tanta passione per il mare. Il campus è stato un’oasi che mi ha dato la possibilità di toccare con mano quello che vedevo solo attraverso lo studio teorico.

Consiglio quest’esperienza perché mi ha consentito di uscire dalla mia comfort zone, mettendomi alla prova ed esplorando con curiosità nuove aree di formazione. Infatti, grazie all’elevata qualità degli insegnamenti dei docenti, Cristina ed Ubaldo, è stato possibile ricevere durante il Campus le basi della ricerca rivolte al monitoraggio e dedurre che, oltre tanta passione, sono necessari anche dedizione e sacrificio.”

– Paola Leotta, studentessa di Biology and Ecology of the marine environment and sustainable use of marine resources, Università degli studi di Napoli Federico II 

Paola con i docenti, Ubaldo e Cristina, alla consegna dell’attestato di partecipazione al Campus

“Il Worldrise Conservation Campus è stata una grandissima opportunità, che mi ha permesso di apprendere quelle che sono le tecniche di monitoraggio marino-costiero, non solo dal punto di vista teorico ma anche applicandole direttamente sul campo. 

Ciò che porto a casa da questa esperienza è la consapevolezza che per la tutela e il futuro dei nostri mari e della loro biodiversità è necessaria un’azione concreta e studiata. Consiglio assolutamente un’esperienza come quella del Worldrise Conservation Campus perché per noi studenti universitari, oltre alle nozioni teoriche, è importantissimo agire sul campo in prima persona.

– Alessandra Metalli, laureata in Scienze Naturali, Università di Bologna

Alessandra insieme agli altri partecipanti alla terza settimana di WCC

“Il Worldrise Conservation Campus è stata un’esperienza grazie alla quale mi sono avvicinato molto al mondo degli habitat marini, cominciando a pensare davvero, un giorno, di poter fare qualcosa di concreto per la tutela e la valorizzazione del mare.

Una vera full immersion 24/24h, durante la quale ho conosciuto ragazzi appassionati e desiderosi di fare la differenza, insegnanti preparati e con grandi personalità, oltre ovviamente ad aver avuto la possibilità di esplorare un ecosistema marino ricco come quello di Golfo Aranci e dell’Area Marina Protetta di Tavolara, che hanno molto da raccontare. 

Capire come lavora un biologo marino e quante attività compongono nella pratica questa professione (snorkeling, riconoscimento degli organismi, mappatura dei fondali, ma anche tanta pazienza, intuito e curiosità), mi ha aiutato sicuramente a comprendere quale strada voglio intraprendere. 

Questa esperienza mi ha permesso di entrare in contatto anche con le attività operative sul campo, oltre che con lo studio teorico, stimolando l’interesse e la voglia di comprendere e far comprendere la bellezza dei luoghi e delle specie che li abitano e l’importanza delle loro interazioni.”

Giulio Amitrano, studente di Scienze Naturali, Università di Roma “Sapienza”

Giulio durante l’esercitazione in acqua

“Non è una missione semplice quella di concentrare in pochi giorni un’esperienza di formazione nell’ambito del monitoraggio marino in modo che sia completa senza risultare pesante, ma il Worldrise Conservation Campus è la prova che è possibile. 

I giorni al campus passano velocemente senza essere stressanti, pur essendo ricchi di attività organizzate in modo eccellente. In più, il contenuto delle attività di formazione è complementare a ciò che viene tipicamente insegnato ad oggi nei corsi di laurea di biologia o scienze ambientali, senza dunque risultare ridondante o ripetitivo. 

Non posso che consigliare tale esperienza, considerata la qualità veramente alta dell’offerta formativa – tipica di corsi di formazione di alto livello e spesso estremamente costosi. Da non sottovalutare inoltre il valore aggiunto che il condividere una settimana di vita con altre persone con i tuoi stessi interessi ed obiettivi fornisce all’esperienza.”

– Silvia Giuntini, studentessa in Conservazione ed Evoluzione, Università di Pisa

Silvia, insieme ad Ubaldo e agli altri studenti, durante l’esercitazione con drone

“Il Worldrise Conservation Campus per me è stata un’esperienza decisamente formativa sia per quanto riguarda la crescita personale, avendo l’opportunità di mettermi alla prova con tecniche nuove, sia in termini di conoscenze scientifiche e, non meno importante, di relazioni tra persone. 

Oltre alla bellissima location in cui si è svolto, il Campus ci ha permesso di conoscere e vivere il mare in una maniera nuova, con un obiettivo di ricerca volto alla sua conservazione e salvaguardia. Ubaldo e Cristina ci hanno fatto capire che è possibile, anche se non senza difficoltà, fare di ciò che si ama un lavoro e ci hanno dato spunti verso cui indirizzarci alla fine del nostro percorso accademico.

Consiglio, a chiunque abbia la possibilità, di fare domanda per questa esperienza, perchè se ne può uscire solamente più ricchi! Non c’è nulla di più bello che trovare persone con i tuoi stessi ideali, interessi e passioni e creare con loro rapporti che continuano anche dopo il Campus, uniti dall’amore per il mare.”

– Anna Carrara, studentessa di Biologia sperimentale applicata, Università degli studi di Pavia

Anna, insieme a Cristina e Ubaldo, durante la consegna dell’attestato di partecipazione

“Sono estremamente grata per aver avuto l’opportunità di partecipare al Worldrise Conservation Campus. I validi insegnamenti di Ubaldo e Cristina ci hanno trasmesso basi professionali per approfondire l’uso di tecniche di monitoraggio in ambito marino-costiero. Sono una studentessa di biologia marina alla Bangor University, in Galles, e dopo aver seguito quest’estate le lezioni di Ubaldo sull’utilizzo del software GIS, ho deciso di seguire moduli nel mio corso per approfondire ulteriormente l’argomento. Credo che la passione e professionalità che abbiamo ricevuto in quella settimana ci abbiano fornito la fiducia e la conoscenza necessarie per proseguire sul nostro percorso di “custodi del mare”, aumentando le nostre capacità professionali e ricevendo ispirazione da persone accomunate da simili interessi ed obiettivi.

Un merito altrettanto importante va anche alla scelta della location: Golfo Aranci, in Sardegna. Posti simili possono solo ricordarci di quanta bellezza ci sia nel nostro Paese e quanto essa meriti di essere apprezzata e preservata. Grazie Ubaldo, Cristina e l’intero team di Worldrise per aver dato vita a questa occasione!”

– Giulia Cecchi, studentessa di Biologia marina, Bangor University 

Giulia, con Ubaldo e Cristina, alla consegna degli attestati di partecipazione

“Tutti prima o poi ci scontriamo con il momento in cui dobbiamo intraprendere una strada che possa inserirci nel mondo del lavoro e, di conseguenza, nella vita vera e un campus come quello organizzato da Worldrise è stato importante per conoscere in modo più specifico alcuni aspetti del monitoraggio ambientale ma, soprattutto, è stato d’aiuto nell’ampliare la mia mente e capire quali impieghi esistono nel settore e, tra questi, quali potrebbero essere di mio interesse. 

Questo concetto l’ho ribadito mille volte, ma è vero che le avventure ti formano più di qualsiasi esame e, in un periodo come quello recente, in cui molte attività sono state bloccate, solo questo tipo di esperienze ti dimostra come funziona effettivamente il mondo e per me è stato molto importante.

Ho apprezzato particolarmente le lezioni con i vari software, come GIS e GeoSetter, sia per un mio interesse pregresso, sia per il tipo di attività svolte. È stato interessante e divertente: ho scoperto tecniche di cui non conoscevo l’esistenza e mi ha incuriosito tutto il lavoro che viene svolto al PC per la ricerca e il monitoraggio.

Cristina e Ubaldo, in una parola: fantastici, la coppia vincente! Sono stati in grado di vestire i panni di professori con grande professionalità, senza perdere mai quell’animo divertente che li ha contraddistinti. Questa qualità ha reso possibile una convivenza perfetta, senza paure o vergogna, soprattutto in casa, dove non ci sono mai stati silenzi imbarazzanti, non si sono presentati grossi problemi e la differenza alunno-insegnante non si percepiva: sembrava di essere in viaggio con gli amici di una vita.

Con i miei compagni ho legato fin da subito. Nessuna antipatia, incomprensione (qualcuna per il cibo forse si), siamo stati molto svelti nell’organizzazione di tutto e ci siamo trovati quasi sempre sulla stessa linea di pensiero, non potevamo chiedere di meglio.

Sono rimasta affascinata dall’isola di Figarolo, un luogo incantato che non dimenticherò mai. Non potevano scegliere posto migliore di Golfo Aranci per questa esperienza!

Perchè partecipare? Perché non è una settimana di studio, ma 7 giorni di scoperta delle attività più particolari nel settore e di apprendimento di nozioni veramente interessanti. Perché è un viaggio in cui convivi con persone sconosciute, ma che diventano come fratelli e sorelle in un attimo. Perché avrai in mano materiali di un certo valore, che non ti verranno consegnati con un semplice tirocinio. Perché hai la possibilità di godere di una settimana in un luogo stupendo, accessibile a pochi. Perché è un’esperienza che ti forma a 360 gradi.

– Anita Remedia, studentessa di Scienze Ambientali, Università di Roma 

Anita, con Cristina e Ubaldo, durante la consegna degli attestati di partecipazione

“Partecipare ad un progetto come il Worldrise Conservation Campus mi ha permesso di toccare con mano quello di cui mi piacerebbe trattare nella mia carriera universitaria e, poi, nel mondo del lavoro. Ho scoperto che esistono differenti figure lavorative nell’ambito della biologia marina.

Perché consiglierei a tutti (appassionati e non del mare) di partecipare al WCC?Perché mi ha permesso di scoprire tantissime cose in modo divertente, pratico ma serio,  di vivere in una casa con ragazzi sconosciuti che in pochissimo tempo sono diventati amici con i quali condividere anche esperienze future, il tutto immerso nella cornice di Golfo Aranci, Sardegna, tra mare e spiagge mozzafiato.

Del Worldrise Conservation Campus porterò con me la passione con cui i nostri tutor Ubaldo e Cristina ci hanno trasmesso le loro esperienze, i panorami bellissimi della Sardegna, sopra e sott’acqua, e le avventure vissute con i miei compagni di viaggio.

Sara Turini, studentessa di Biotecnologie, Università del Piemonte orientale

Sara insieme ad Ubaldo e al gruppo della terza settimana di WCC, durante la prima lezione in aula

Vuoi partecipare anche tu all’edizione 2022 del Worldrise Conservation Campus? Continua a seguirci per rimanere sempre aggiornat* sulle prossime novità! #WeActForNature

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