Abbiamo avuto il piacere di intervistare Wolfango Poggi e Gessica Zorz, direttore e assistente alla direzione della scuola Leonardo da Vinci di Milano: ecco cosa significa impegnarsi ogni giorno per essere una realtà sostenibile.
La Scuola Leonardo da Vinci di Milano è una scuola speciale. Qui, oltre alla lingua italiana, si impara anche cosa significa impegnarsi ogni giorno per essere una realtà sostenibile. Limitazione della plastica monouso, raccolta differenziata, minor utilizzo possibile della carta: sono queste alcune delle parole chiave della Scuola e concetti in cui Wolfango Poggi – direttore – e Gessica Zorz – assistente alla direzione – credono fermamente. Noi di Worldrise abbiamo avuto il piacere di conoscerli e intervistarli, per scoprire il loro impegno per il Pianeta.

Foto di Scuola Leonardo Da Vinci
Ciao Wolfango e Gessica, grazie mille per il tempo che ci dedicate e che piacere essere qui e conoscervi di persona! Raccontateci qualcosa della Scuola: qual è la mission e quali valori volete trasmettere a studenti e studentesse?
La nostra è una scuola di lingua italiana per studentə stranierə e all’interno dei nostri programmi cerchiamo sempre di trattare temi che possano interessare anche al di fuori dalle mura scolastiche. L’argomento della sostenibilità è molto sentito sia da noi dipendenti sia dai nostri insegnanti, ma anche e, soprattutto, dagli studenti. Abbiamo delle classi con alunni di varie età, dai 16 agli 80 anni, di circa 70 nazionalità diverse e tutti hanno sempre manifestato interesse per queste tematiche. Per questo motivo abbiamo iniziato un percorso sia interno sia rivolto agli studenti. Il nostro orgoglio più grande è stata l’installazione di un distributore e depuratore di acqua all’interno della scuola e per usufruire di questo strumento abbiamo distribuito borracce ai nostri studenti.

Foto di Erika Stellini
Quali opportunità e quali corsi offre la scuola? Perché è diversa dalle altre scuole di lingua?
Qui insegniamo la lingua italiana ai nostri studenti stranieri, ma lo facciamo con programmi che possano essere loro d’aiuto anche oltre il contesto scolastico. All’interno dei programmi di tutti i livelli, da quelli base ai più avanzati, i nostri insegnanti aggiungono sempre una parte dedicata all’attenzione per l’ambiente. Ai primi livelli d’insegnamento, per esempio, vengono dedicate lezioni al lessico della sostenibilità, mentre i livelli più avanzati discutono e dibattono su queste tematiche, proponendo azioni da compiere concretamente per il nostro pianeta. Cerchiamo di comprendere anche attività extrascolastiche nei nostri programmi: abbiamo organizzato due settimane di eventi, a giugno e settembre 2021, in occasione della All4Climate, chiedendo ai docenti di dedicare queste giornate all’ambiente, fornendo approfondimenti, cineforum o schede didattiche. Durante la scorsa primavera abbiamo organizzato un’uscita durante il KlimatFest del Parco Nord di Milano e invitato i nostri studenti alla raccolta dei rifiuti insieme ad altre associazioni all’interno del parco. Abbiamo partecipato anche a presentazioni e mostre, come l’evento Fotografi 4 Future, al quale alcuni nostri ragazzi hanno contribuito con opere proprie esposte durante l’evento. Durante la settimana, invece, dedichiamo alcune giornate a specifiche sfide: ad esempio, abbiamo promosso la giornata senza fotocopie, perché è vero che stampiamo solo su carta riciclata e siamo attenti a smaltire il toner in maniera corretta, ma comunque generiamo rifiuti.

Foto di Scuola Leonardo Da Vinci
Essere impegnati nella lotta contro i cambiamenti climatici significa anche avere a cuore la salute delle persone che abitano il pianeta. Per questo crediamo che sostenibilità significhi anche salute e connessione con il pianeta che ci ospita. La nostra scuola è anche centro accreditato dall’Università per Stranieri di Siena per la somministrazione degli esami CILS di tutti i livelli ed anche per il conseguimento della carta di soggiorno (esame A2 integrazione) e della cittadinanza italiana (B1 cittadinanza): quando si parla di sostenibilità non si può escludere la tutela dei diritti delle persone. Vogliamo far capire che tutto è connesso e collegato: se buttiamo un mozzicone di sigaretta per terra in città, questo potrebbe avere ripercussioni anche su persone lontanissime da noi, potrebbe inquinare un fiume o una falda acquifera mettendo a rischio la salute di qualcuno. L’idea di unire studenti di diverse culture è un’opportunità bellissima: ogni studente, nel suo piccolo, cerca di fare qualcosa, influenzando anche positivamente gli altri. Ci sono, ad esempio, studenti che provengono dai paesi del nord Europa e per loro l’attenzione all’ambiente è così ovvia che aiutano chi fa più fatica a condurre uno stile di vita più sostenibile. È bello vedere che poi quello che sentono a scuola viene messo in pratica anche fuori dalla classe.
Da quale necessità nasce l’idea di una scuola sostenibile e il più possibile plastic-free?
In molti paesi sono molto più avanti di noi in termini di sostenibilità e di attenzione all’ambiente e noi non vogliamo essere da meno, cercando in ogni modo di avere un’impronta leggera sul pianeta. Per esempio, ci siamo impegnati nella creazione di una foresta aziendale, in collaborazione con Treedom, regalando a tutti i nostri collaboratori e docenti, in occasione del loro compleanno, un albero da custodire e osservare nel tempo.
In che modo la scuola è plastic free? Quali soluzioni alternative offre?
La maggior parte di quello che la scuola fornisce agli studenti non contiene plastica. L’unica cosa che abbiamo dovuto mantenere, per motivi legati alla fornitura di alternative utilizzabili anche all’interno della scuola, sono le bottigliette di plastica bio all’interno delle macchinette. Non possiamo distribuire le lattine, ad esempio, perché qui a scuola c’è la necessità di poter anche richiudere le bottigliette una volta che si è bevuto, ma cerchiamo comunque l’alternativa meno impattante, fornendo solo bottigliette in plastica bio, anche se il loro utilizzo non è incentivato avendo distribuito una borraccia a ogni studente e avendo installato il distributore e depuratore di acqua gratuita. Questa è l’unica cosa in plastica che abbiamo qui a scuola: ad esempio, per il caffè abbiamo optato per tazzine e palettine compostabili. Il prezzo è un po’ aumentato, ma quando abbiamo spiegato il perché gli studenti sono stati i primi a essere felici di spendere qualcosina di più per inquinare meno.

Foto di Erika Stellini
Cos’è il progetto Green Standards Schools che seguite? Come avviene il controllo degli standard da seguire?
Green Standards Schools è un interessantissimo network internazionale di scuole di lingue green. Abbiamo deciso di provare a cimentarci anche noi in questa avventura… E ci siamo riusciti! Gli standard da seguire non prevedono un’ispezione in loco, ma chiedono di compilare una check-list, che comprende una documentazione veramente dettagliata e complessa per confermare i propri impegni e gli obiettivi conseguiti, con voci da rispettare riguardo i propri consumi e iniziative. Una volta inviata la documentazione, viene dato responso sul fatto di rientrare o meno negli standard richiesti: può essere che si rientri nei parametri minimi, ma vengano date istruzioni su quali passi fare per migliorare nei propri obiettivi. Abbiamo dei parametri da rispettare sotto ogni punto di vista legato all’ambiente: per esempio, a livello energetico, a cadenza mensile, trimestrale e annuale misuriamo i nostri consumi per capire se spegnendo le luci o facendo funzionare l’impianto di riscaldamento autonomamente per ogni stanza (spegnendolo quando una stanza è vuota) miglioriamo. Abbiamo installato una centralina in cui premere un tasto per staccare la corrente, così se qualche cosa è rimasta accesa o in stand-by, all’uscita viene spenta. Siamo molto attenti anche riguardo il consumo d’acqua: abbiamo messo alcuni cartelli in bagno invitando a chiudere bene lo sciacquone e abbiamo installato gli asciugatori al posto dei distributori di carta. Abbiamo un contratto per il ritiro dei toner, perché non li buttiamo mai nella plastica: il controllo sulla differenziata è fortunatamente molto serrato e siamo molto attenti.

Foto di Scuola Leonardo Da Vinci
Agli studenti che alloggiano presso le famiglie ospitanti forniamo una piccola guida sui consigli sostenibili da seguire a Milano: per esempio, specifichiamo sempre di chiedere alle proprie famiglie o coinquilini quali sono le disposizioni sulla raccolta differenziata, per farla in modo corretto anche qui. In questo modo sono gli alunni per primi a farci sapere che si sentono parte della città anche fuori dalla scuola. Riguardo alle emissioni che produciamo, invece, abbiamo creato la nostra foresta aziendale attraverso la quale cerchiamo di compensare e veniamo tutti al lavoro con i mezzi pubblici o in bici, studenti compresi.
In Italia, anche altre realtà hanno provato ad entrare a far parte del network delle Green Standard Schools, ma visto l’alto livello dei requisiti minimi richiesti, solo noi e un’altra scuola di lingua inglese di Pisa siamo riusciti effettivamente a superare la selezione.
In che modo l’aspetto sostenibile e plastic-free impatta su studenti e studentesse?
La scuola è caratterizzata da un turnover massiccio: gli studenti vanno e vengono molto velocemente, ma tutti apprezzano il fatto che noi, come scuola, siamo attenti all’ambiente. Già prima dell’installazione del distributore d’acqua erano proprio gli studenti a portare le proprie borracce riutilizzabili, ma da quando abbiamo consegnato le nostre si è ridotto sensibilmente l’utilizzo di bottigliette di plastica anche da parte dei pochi che preferivano il monouso. Capita poi a volte che gli studenti appena arrivati siano guidati da quelli che sono qui da più tempo nell’imparare come smaltire adeguatamente i rifiuti o a chi rivolgersi per chiedere informazioni sul nostro impegno. È molto bello vedere questa collaborazione.

Foto di Scuola Leonardo Da Vinci
Quali sono i prossimi step o i prossimi risultati da raggiungere?
Vorremmo essere al 100% plastic-free, questo il nostro sogno! Ci piacerebbe coinvolgere gli studenti in attività extrascolastiche di volontariato, prendendo accordi con le ONG del territorio per realizzare qualcosa insieme, così da far fare qualcosa con mano agli studenti che imparano la lingua. Ci piacerebbe anche organizzare talk o incontri in qualche locale plastic free di Milano, per mostrare come sia possibile raggiungere il nostro ambizioso obiettivo di eliminare completamente la plastica monouso, insieme ad incontri che insegnino loro qualcosa, inerenti anche alle loro passioni fuori dalla scuola. Ora abbiamo cominciato a contare i rifiuti che produciamo, perché non avendo più plastica ed essendo passati in buona parte al compostabile o all’erogatore ci chiediamo: qual è la nostra impronta sul pianeta? Cosa possiamo fare per migliorare?

Foto di Scuola Leonardo Da Vinci
Autrice: Erika Stellini
Erika è laureata in Linguaggi dei Media a Milano e specializzata in Gestione dei contenuti digitali per i patrimoni culturali a Brescia. Dopo la magistrale, ha iniziato a collaborare con associazioni e organizzazioni non-profit attive per la tutela dei diritti umani e dell’ambiente, scrivendo, creando contenuti social e lavorando a contatto con le scuole. Per Worldrise oggi è Volunteer Hub Coordinator del Nord-Est Italia. Se fosse un animale marino sarebbe una manta: oltre a essere un’abile nuotatrice, vive in simbiosi con la remora, che aiuta e dalla quale si fa aiutare. Il suo proverbio preferito, infatti, è proprio “l’unione fa la forza”!