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Immergiamoci alla scoperta di una stravagante creatura comune nei nostri mari: il Mola mola o pesce luna.

Worldrise ti porta alla scoperta di un gigante buono dei nostri mari: il pesce luna (Mola mola). Lo scarso interesse commerciale e conservazionistico fanno sì che ci sia ancora molto da imparare sulla biologia e l’ecologia di questa specie. Eppure, siamo convinti che basteranno queste 10 curiosità per farti innamorare di uno dei pesci ossei più carismatici dei nostri mari!  

Foto via Canva

1. UN NOME, UNA GARANZIA

Mola mola è indubbiamente un nome simpatico, ma qual è il suo significato? Deriva dal latino e significa “macina”, termine scelto per richiamare la forma del corpo più o meno circolare di questo animale. Noi italiani non siamo stati molto originali nella scelta del nome comune – pesce luna – che fa anch’esso riferimento alla silhouette caratteristica della specie. Gli inglesi invece lo chiamano ocean sunfish, perché una delle bizzarre abitudini di questo animale è quella di galleggiare in superficie esponendo un lato del corpo, così da scaldarsi sotto i raggi del sole.  

2. “IO VENGO DALLA LUNA”

L’aspetto è quasi alieno, ma il pesce luna è una specie piuttosto comune nei nostri mari. È distribuito globalmente in acque tropicali e temperate, comprese quelle mediterranee. Sembra che siano addirittura distinguibili due “gruppi” isolati all’interno della specie, quello atlantico-mediterraneo e quello indo-pacifico. Il Mola mola non è molto conosciuto, ma ha parenti famosi: appartiene alla famiglia Molidae, dell’ordine Tetraodontiformi, in cui rientrano anche i pesci palla, i pesci scatola o i pesci balestra. 

Foto via Canva

3. CRESCE A VISTA D’OCCHIO

Il Mola mola è il pesce osseo più grande al mondo. L’esemplare che detiene il record misura una lunghezza di 2,7 m e un peso di 2,3 tonnellate. Queste dimensioni straordinarie vengono raggiunte in pochissimo tempo: in soli 15 mesi un pesce luna in cattività è stato capace di aumentare la propria massa di ben 400 kg, quindi mediamente 0,82 kg al giorno. Il tasso con cui questa specie cresce è davvero strabiliante se messo a confronto con quello degli altri pesci ossei, che acquistano tra gli 0,02 e gli 0,49 kg al giorno. D’altronde una piccola larva di Mola mola, che misura solamente 25 mm, deve darsi molto da fare per raggiungere i 3 m! 

4. DOV’È FINITA LA CODA?

A causa della degenerazione della colonna vertebrale, la forma del corpo di questo pesce è molto particolare. Visto lateralmente appare più o meno circolare, appiattito e dotato di quattro pinne: due piccole pettorali e due grosse pinne simmetriche a livello dorsale e ventrale. Forse però manca qualcosa… dov’è la coda? Durante il suo sviluppo il pesce luna la “perde” e la rimpiazza con un lobo ampio e rigido chiamato clavus, che funge da timone. Nella prima fase della sua vita il piccolo Mola mola è molto simile a un avannotto (un giovane) di pesce palla, ha le pinne pettorali, la coda e le spine, ma crescendo si trasforma completamente, riassorbe la pinna caudale e assume la forma bizzarra tipica degli adulti. 

Foto via Canva

5. COSA SI NASCONDE SOTTO

Molte specie di pesci per regolare la propria galleggiabilità utilizzano un organo specializzato chiamato vescica natatoria. Il Mola mola però ne è sprovvisto, quindi come riesce a muoversi nella colonna d’acqua? Sotto la pelle nasconde uno spesso strato di tessuto gelatinoso caratterizzato da una densità minore rispetto all’acqua salata, in grado quindi di garantirgli una galleggiabilità neutra a qualsiasi profondità. In realtà, sembra che lo strato sottocutaneo non funga solo da vescica natatoria, ma che abbia anche un ruolo essenziale nella locomozione. Sostanzialmente è come se fosse un esoscheletro, che mentre permette l’ancoraggio di muscoli e cartilagini, riduce anche il movimento ondulatorio del corpo e con esso l’alto costo energetico associato.

6. GIUSTO QUALCHE OVETTO

Si sa davvero poco della biologia riproduttiva di questa specie. Uno studio realizzato in acque giapponesi colloca il periodo riproduttivo del pesce luna tra agosto e ottobre, ma si deve considerare che la stagionalità potrebbe variare molto a seconda dell’area geografica. L’età riproduttiva, la presenza di zone di riproduzione, così come il meccanismo per raggiungerle, sono solo alcune delle lacune nella conoscenza del Mola mola. Quello che sappiamo è che, anche nell’ambito riproduttivo, il pesce luna detiene un record: è il vertebrato più fecondo, con una femmina di 137 cm capace di produrre circa 300 milioni di uova

7. NUOTA O… VOLA?

Guardandolo nessuno lo direbbe – ma ormai abbiamo capito che il pesce luna ama sorprendere – e questa volta lo fa con le sue abilità di nuotatore. Non si lascia trasportare dalle correnti, ha un movimento attivo e direzionale, sia orizzontalmente che verticalmente. Utilizzando dispositivi satellitari, i ricercatori hanno anche scoperto la sua capacità di ricoprire ogni giorno lunghe distanze (intorno ai 20 km), mantenendo una velocità simile a quella di salmoni, marlin e squali pelagici. Per nuotare batte simultaneamente la pinna dorsale e anale, generando una spinta paragonabile a quella prodotta da un paio di ali. Pare che la simmetria delle pinne e l’originale tecnica di nuoto gli assicurino un’alta efficienza meccanica ad elevate velocità, fornendo una spinta maggiore ad ogni “battito di pinne”.

Foto via Canva

8. I GUSTI CAMBIANO

Il pesce luna viene spesso descritto come goloso di zooplankton gelatinoso, ma in verità la sua dieta può essere molto eterogenea. Sembra che possa addirittura cambiare a seconda della stagione e della dimensione corporea dell’esemplare. Analizzando i contenuti stomacali di alcuni pesci luna, i ricercatori hanno osservato la preferenza per i crostacei che vivono sul fondale da parte degli individui più piccoli (<50cm), e quella per le meduse da parte degli esemplari di dimensioni maggiori (>200cm). Grazie all’applicazione di accelerometri, è stato anche ipotizzato un comportamento predatorio differente: a luglio il Mola mola si muove tra la superficie e le acque profonde, dove temporanee decelerazioni suggeriscono che si alimenti di plankton, mentre a novembre nuota spesso vicino alla superficie (0-100 m), dove accelera per catturare le prede più rapide.

9. TUTTI A TAVOLA

Il pesce luna è una preda facile per orche, leoni marini e squali, ma ha anche un modo più originale (e meno letale) di fornire cibo agli altri organismi. Quando galleggia in superficie per scaldarsi, mette in tavola un appetitoso piatto di parassiti, irresistibili per uccelli e pesci, che si affretteranno a ripulire la sua pelle. La varietà di parassiti che può ospitare è sorprendente, sono state identificate ben 54 specie differenti, per lo più appartenenti a Platelminti, Crostacei, nematodi e protozoi. 

Foto via Canva

10. SURVIVE MOLA MOLA

La minaccia diretta più importante per questo pesce è sicuramente il bycatch, ossia la cattura accidentale della specie durante le azioni di pesca. Il Mola mola non è un pesce particolarmente importante dal punto di vista commerciale, ma purtroppo la non selettività di alcune tecniche di pesca, come lo strascico, le reti da posta o i palangari, causa la morte di diversi individui ogni anno. Si ipotizza che anche la plastica sia una serie minaccia per la specie, la quale un po’ come accade alle tartarughe marine, potrebbe essere confusa per una preda e venire ingerita dall’animale. Si sa ancora poco dell’ingestione di plastica nei Mola mola, tanto che la prima evidenza nel nord-ovest del Mediterraneo risale al 2022. 

Siccome uno step fondamentale per proteggere questa ed altre specie è la sensibilizzazione, abbiamo pensato di consigliarvi un approccio particolare per scoprire ancora di più sui pesci luna: un videogioco!  “Survive! Mola mola!” è un gioco di simulazione scaricabile gratuitamente dal playstore, in cui lo scopo è far crescere un piccolo pesce luna proteggendolo dai numerosi rischi che affronta. Attenzione, potrebbe farvi definitivamente innamorare di questa simpatica creatura!

Il videogioco “Survive! Mola Mola!” – Immagine via Google Play

Bibliografia: 
  • https://www.nationalgeographic.com/animals/fish/facts/ocean-sunfish
  • Hailin Pan, Hao Yu, Vydianathan Ravi, Cai Li, Alison P Lee, Michelle M Lian, Boon-Hui Tay, Sydney Brenner, Jian Wang, Huanming Yang, Guojie Zhang, Byrappa Venkatesh (2016) The genome of the largest bony fish, ocean sunfish (Mola mola), provides insights into its fast growth rate, GigaScience, Volume 5, Issue 1, s13742–016–0144–3, https://doi.org/10.1186/s13742-016-0144-3
  • Sims DW, Queiroz N, Humphries NE, Lima FP, Hays GC (2009) Long-Term GPS Tracking of Ocean Sunfish Mola mola Offers a New Direction in Fish Monitoring. PLoS ONE 4(10): e7351. doi:10.1371/journal.pone.0007351
  • Ana E. Ahuir-Baraja (2022) First evidence of presence of plastic debris in digestive system of Mola mola (L.) from western Mediterranean Sea Marine Pollution Bulletin, Volume 175, 113326, ISSN 0025-326X, https://doi.org/10.1016/j.marpolbul.2022.113326
  • Watanabe Y, Sato K (2008) Functional Dorsoventral Symmetry in Relation to Lift-Based Swimming in the Ocean Sunfish Mola mola. PLoS ONE 3(10): e3446. doi:10.1371/journal.pone.0003446
  • Pope, E.C., Hays, G.C., Thys, T.M. et al. (2010) The biology and ecology of the ocean sunfish Mola mola: a review of current knowledge and future research perspectives. Rev Fish Biol Fisheries 20, 471–487, https://doi.org/10.1007/s11160-009-9155-9
  • Nakamura, I., Sato, K. (2014) Ontogenetic shift in foraging habit of ocean sunfish Mola mola from dietary and behavioral studies. Mar Biol 161, 1263–1273. https://doi.org/10.1007/s00227-014-2416-8
  • Davenport, J., Phillips, N.D., Cotter, E., Eagling, L.E. and Houghton, J.D.R. (2018) The locomotor system of the ocean sunfish Mola mola (L.): role of gelatinous exoskeleton, horizontal septum, muscles and tendons. J. Anat., 233: 347-357. https://doi.org/10.1111/joa.12842
Autrice: Vanessa Levati

Vanessa ha studiato Scienze Naturali all’Università di Milano e dopo la laurea triennale si è trasferita a Napoli per frequentare il corso magistrale in Biologia ed Ecologia Marina. Si è laureata a fine maggio discutendo una tesi sulla distribuzione invernale dei cetacei, ed ora sta per iniziare la sua avventura lavorativa nel campo della divulgazione. Se fosse un animale sarebbe una tartaruga marina, viaggia per chilometri ma quando serve sa sempre trovare la strada di casa.

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