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Lungo le spiagge di alcune regioni italiane sono presenti dei piccoli uccelli che nidificano nella sabbia: i fratini! Worldrise vi porta a scoprire questo piccolo ma importantissimo trampoliere.

Lo si può scorgere mentre corre sulla battigia in cerca di cibo e la sua presenza indica un buono stato di conservazione degli arenili. Percorriamo la spiaggia e conosciamo il fratino con 10 curiosità su questo simpatico uccello.

1. GENERALITÀ

Il fratino (Charadrius alexandrinus Linnaeus, 1758) vive sulle spiagge di varie regioni italiane, in particolare Abruzzo, Lazio, Molise e Veneto. Spesso lo si incontra mentre è indaffarato a cercare cibo tra la duna e la battigia. La sua presenza ricorda che la spiaggia non è solo un luogo di vacanza, ma anche un ecosistema con un equilibrio molto fragile e delicato, che ospita specie animali e vegetali di grande valore naturalistico.

Foto di Matteo Ferretti

2. PERCHÈ SI CHIAMA COSÌ

Il nome del fratino deriva dal fatto che il maschio della specie presenta una piccola fascia scura sulla testa, che gira tutta intorno al capo dell’animale e che ricorda la calotta di un frate. Il diminutivo è dovuto alle dimensioni ridotte di questo uccello, che non supera i 17 cm di altezza.

3. CHI SONO I TRAMPOLIERI

Il fratino è un uccello trampoliere. I trampolieri sono uccelli acquatici comunemente osservati in habitat costieri, rive dei fiumi e piane di marea. In questi luoghi, uccelli come il fratino possono trovare il proprio cibo scavando nel fango o nella sabbia. Questo gruppo di volatili è caratterizzato da zampe lunghe ed esili, che ricordano, appunto, dei trampoli. 

Foto di Matteo Ferretti

4. COSA MANGIA

Il fratino è un uccello limicolo, che si ciba di molluschi e anellidi che trova nella porzione di bagnasciuga dove si infrangono le onde, quando la marea si ritira. Lungo la spiaggia preda anche alcuni insetti, come formiche o mosche. Spesso lo si vede esibirsi in una sorta di tip tap sulla battigia, muovendo una delle due zampe proprio per far uscire i piccoli animali nascosti nella sabbia e cibarsene. 

5. DOVE POSSIAMO VEDERLO

A distribuzione tendenzialmente cosmopolita, il genere Charadrius a cui appartiene il fratino si trova in tutti i continenti. Sia migratore che stanziale, il fratino in Italia vive e nidifica lungo l’intera costa, Sardegna e Sicilia comprese. Qualche coppia si insedia anche nelle zone umide interne, come nella Pianura Padana. 

6. ROTTE MIGRATORIE

Anche se molto piccolo, è in grado di percorrere tantissimi km in volo durante le migrazioni e non solo. Sono state documentate infatti rotte di migrazione lungo le coste mediterranee francesi e spagnole e sono noti casi di svernamento in Nord Africa.

Durante il periodo delle nidificazioni è stato documentato un caso in cui un fratino, dopo aver portato a termine il primo nido, è volato verso l’Europa dell’Est e ne ha concluso un altro. La migrazione avviene in base al luogo di nidificazione, con gli esemplari settentrionali che migrano più di quelli meridionali: questo diverso comportamento è probabilmente associato alle rigide temperature che si riscontrano nelle zone a Nord e che accrescono la necessità di spostarsi in aree più calde. 

Foto di Matteo Ferretti

7. COME SONO FATTI I FRATINI?

Maschio e femmina della specie sono leggermente diversi fra loro: presentano il cosiddetto “dimorfismo sessuale”. Il maschio ha la parte superiore del corpo prevalentemente grigio – bruna e in inverno il capo assume un colore che tende al rosso fulvo, con una macchia nera sulla fronte. Una striscia nera su fondo bianco va dal becco verso gli occhi, mentre un’altra fa da collarino incompleto sul collo. Questi colori in estate tendono a sbiadirsi e resta solo più evidente il collarino nero, rendendolo ancora più facilmente distinguibile dalla femmina, che ne è sprovvista. La parte inferiore del corpo è bianca, mentre le zampe sono grigio – nerastre. Nella femmina la parte superiore del corpo tende al grigio, così come la testa e la nuca. Il sopracciglio bianco, soprattutto dietro l’occhio, è meno evidente. Il colore delle zampe tende al marrone. 

8. IL NIDO E I PULCINI

Nel mese di marzo, le coppie di fratini iniziano a riunirsi e ad aprile si possono trovare i primi nidi. Il nido è una semplice buca, poco profonda, scavata direttamente nella sabbia, in zone con poca vegetazione. Spesso il nido viene costruito in zone più rialzate e a volte lo possiamo rinvenire anche in spiagge ciottolose.

Le uova (solitamente da 1 a 3) sono di color camoscio e picchiettate di nero, perfettamente mimetizzate con la sabbia. La cova dura dai 24 ai 28 giorni e maschio e femmina si alternano nella cura delle uova. I piccoli sono nidifughi, cioè lasciano subito il nido appena nati. Dopo circa un paio di ore dalla nascita sono già in grado di correre lungo le spiagge e alimentarsi da soli. Anche loro sono estremamente mimetici e quando si sentono in pericolo si fingono morti tra i granelli di sabbia. 

Foto di Matteo Ferretti

9. MINACCE

Il fratino è considerato un buon indicatore ambientale per il fatto che la sua presenza attesta un discreto stato di naturalità dell’ecosistema marino – costiero. A causa del forte disturbo antropico, del degrado e della perdita di habitat, tutti fenomeni che provocano una considerevole riduzione delle popolazioni, il fratino ha uno stato di conservazione sfavorevole in Europa. A questo si aggiunge anche le predazione ad opera di cani lasciati sciolti e gatti randagi, che mettono a repentaglio la vita di adulti e pulcini. 

10. PROSPETTIVE FUTURE E CONSERVAZIONE

Nel nostro Paese, negli ultimi anni, si sta registrando una forte contrazione della popolazione presente in tutto il territorio di distribuzione: secondo alcune stime, la popolazione italiana sarebbe diminuita di oltre il 50% nell’ultimo decennio.

Il fratino è nella Lista Rossa dell’IUCN per l’Italia ed è classificato come “in pericolo”. A livello europeo il fratino è tutelato dalla Convenzione di Berna, volta alla conservazione della flora e della fauna selvatiche e degli habitat naturali,  e da quella di Bonn, nata per la conservazione delle specie migratrici. È inoltre inserito nella Direttiva Uccelli europea, all’interno dell’Allegato I, come specie particolarmente protetta.

Il futuro è ovviamente incerto per questa specie, ma quello che si può notare è che sempre più persone stanno conoscendo il fratino e si stanno impegnando per la sua tutela, con la speranza che tutti questi sforzi, messi in atto soprattutto da parte dei volontari, possano far riprende la popolazione di questo limicolo. 

Foto di Matteo Ferretti

BIBLIOGRAFIA
Autrice: Francesca Trenta
Francesca è laureata in Tutela e benessere animale e in Biologia marina. Dal 2016 si occupa di ricerche sulla fauna selvatica e di divulgazione scientifica. Se fosse un animale sarebbe una berta, sempre pronta a sfruttare il vento di nuove avventure.

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