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10 curiosità sugli squali: rivelazioni e curiosità sugli animali più temuti dell’oceano.

Gli squali sono tra le specie più minacciate del pianeta a causa dell’impatto di attività umane quali sovrapesca, bycatch, commercio delle loro pinne, e della loro carne che spesso viene introdotta illegalmente sul mercato e venduta con il nome di altre specie di pesce.
Secondo il WWF, il 50 % delle specie di squalo presenti nel Mediterraneo è a rischio estinzione, e un quarto delle specie presenti in tutto il mondo rischia di estinguersi.*
Tra le specie di squali e razze inserite nella lista rossa dell’IUCN (International Union for the Conservation of Nature), più di 200 sono classificate come vulnerabili o a rischio di estinzione.

Nonostante la loro sopravvivenza venga messa in pericolo dall’uomo, spesso siamo noi a nutrire paura verso questi animali, complici i film horror o le notizie di cronaca nera di cui gli squali sono protagonisti. Eppure, sono davvero così pericolosi come immaginiamo? Quanto davvero li conosciamo? Worldrise vi accompagna alla scoperta del loro mondo in 10 passi.

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Photo by Ben Phillips from Pexels

  1. SONO UNA GRANDE VARIETÀ

Sono ben 509 le specie di squali finora conosciute. Comprendono 9 ordini, 34 famiglie, e 105 generi.*
La specie più piccola, lo squalo lanterna nano (Etmopterus perryi), è grande circa 17 centimetri, quella più grande invece, lo squalo balena (Rhincodon typus), può raggiungere anche i 18 metri. Questo enorme numero di specie abita in un’altrettanto grande varietà di ambienti acquatici: fiumi d’acqua dolce, acque costiere tropicali, acque profonde temperate e oceani polari.

2. CARTILAGINE AL POSTO DELLE OSSA

Gli squali sono pesci, e insieme a razze e chimere formano la classe dei Condritti (Chondrichthyes), i pesci cartilaginei. Il loro scheletro è infatti costituito da cartilagine, anziché ossa, e questo li rende particolarmente leggeri e flessibili e ne ottimizza la velocità e il movimento.

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Photo by Valeriia Miller from Pexels

3. SONO PIÙ VECCHI DEGLI ALBERI

Reperti fossili dei primi Condritti risalgono a circa 400-450 milioni di anni fa*. Questo significa che i primi antenati degli squali sono comparsi nell’Oceano prima dei dinosauri*. Dalla loro prima comparsa, sono sopravvissuti a 5 estinzioni di massa, adattandosi ed evolvendosi fino a diventare gli squali che conosciamo oggi.

Lo Squalo della Groenlandia (Somniosus microcephalus) è inoltre il vertebrato più longevo finora conosciuto. Nel 2016 alcuni studi condotti su questa specie hanno rivelato che l’individuo più anziano aveva circa 400 anni*.

4. HANNO UN SESTO SENSO

Squali e razze possiedono degli elettrorecettori, le cosiddette Ampolle di Lorenzini, che hanno l’aspetto di piccoli pori intorno alla testa. Le ampolle di Lorenzini sono organi tramite i quali questi animali straordinari riescono a percepire le onde elettromagnetiche emesse da eventuali prede o altri animali, i cambiamenti di temperatura nell’acqua e i campi magnetici terrestri che consentono loro di orientarsi.

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Photo by Ben Phillips from Pexels

5. CAMBIANO UN DENTE DOPO L’ALTRO

I denti degli squali sono disposti su più file e non sono fissati saldamente sulla mascella. I denti danneggiati o perduti vengono sostituiti da altri che semplicemente cambiano posizione, spostandosi in avanti. Un Grande Squalo Bianco (Carcharodon carcharias) può arrivare a usare più di 20.000 denti nel corso della sua vita.*

6. COSA MANGIANO?

L’alimentazione degli squali varia a seconda della specie. Lo Squalo Balena e lo Squalo Elefante (Cetorhinus maximus), nonostante siano i pesci più grandi, si nutrono di plancton, spalancando le loro grandi bocche per filtrare dall’acqua i microscopici animali che galleggiano in superficie.
Lo squalo tigre (
Galeocerdo Cuvier) ha una dieta molto ampia: può nutrirsi di cetacei, pesci, crostacei, uccelli marini, ma i suoi “piatti preferiti” sono tartarughe e serpenti marini. Invece, le prede più ricercate dallo Squalo Bianco (Carcharodon carcharias) sono i pinnipedi: foche, leoni marini e otarie. 

7. COME SI RIPRODUCONO

Differenti specie di squali possiedono differenti modalità di riproduzione: ci sono specie ovipare, che depongono uova, e specie vivipare, nelle quali gli embrioni si sviluppano all’interno del corpo materno.
Nel 1996, all’interno dell’utero di uno Squalo Balena pescato a Taiwan furono ritrovati ben 300 embrioni.*

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Photo by Derek Keats from Pexels

8. SQUALI NEL MEDITERRANEO

Nel Mediterraneo sono presenti 47 specie diverse di squali*, tra cui il Grande Squalo Bianco (Carcharodon carcharias), il Mako (Isurus oxyrinchus), la Verdesca (Prionace glauca), lo Squalo Martello (Sphyrnidae), il Gattuccio (Scyliorhinus canicula), lo Squalo Volpe (Alopias vulpinus).

9. CAPOSTIPITI DELLA CATENA ALIMENTARE

Gli squali hanno un ruolo importante all’interno dell’ecosistema marino. Alcune specie viventi vengono definite “apex predators”, ossia superpredatori, tra i quali troviamo molte specie di squalo.
I superpredatori si trovano all’apice della catena alimentare, e mantengono in maniera diretta e indiretta la struttura e la produttività del loro ecosistema. Ad esempio, gli squali tigre (Galeocerdo Cuvier) nell’Australia Occidentale mantengono costante la crescita delle alghe e delle piante che formano le praterie marine allontanando dugonghi e tartarughe marine, abituali consumatori di erba di mare, che temono di essere predati*.

10.  SQUALI VS UMANI

Ogni anno più di 100 milioni di squali vengono uccisi da attività umane*. La pesca di questa specie è funzionale a vari scopi: commercio delle loro pinne, azioni governative mirate a ridurre interazioni o incidenti*, sport, o bycatch (catturati assieme alla specie target dell’attività di pesca). Al contrario, nell’ultimo decennio, gli incidenti avvenuti con gli squali sono stati molti di meno: in media 77 all’anno in tutto il mondo, e di questi solo il 12% è stato fatale*.
Le cause principali di questi incidenti sono molteplici e dipendono da vari fattori come per esempio la specie di squalo coinvolta, un istinto naturale di difesa, le circostanze ambientali e la mancata gestione della pesca nella zona.

Ciò non implica che avere incontri ravvicinati con questi animali sia sempre pericoloso. Infatti, le probabilità di essere attaccati da uno squalo sono 1 su 11.5 milioni.*

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Photo by Red Brick from Pexels

Fonti:

*WWF Italy – Squalo
*IUCN Red List
*Weighmann 2016.
*”Shark Attack”, by Blake Chapman; *“The secrets of how sharks survived so many of Earth’s mass extinctions”, New Scientist
*Sciencemag.org “Eye lens radiocarbon reveals centuries of longevity in the Greenland shark”
*Sharkwatchsa.com-”how many teeth does a white shark have?”
*Science base.gov – “Whale shark, Rhincodon typus, is a livebearer: 300 embryos found in one ‘megamamma’ supreme”
*WWF Italy/”squalo”
*National Science Foundation/ “sharks: meet the sea grass protectors”
* National Geographic. Com/ “100 Million Sharks Killed Every Year, Study Shows On Eve of International Conference on Shark Protection”
*abc.net.au “NSW shark nets killing hundreds of animals prompting calls for meshing program to be cut”
*”Shark Attack” by Blake Chapman
*International Shark Attack File

Autrice: Giulia Cecchi

Giulia è una studentessa di biologia marina e oceanografia all’università di Bangor, in Galles. Attualmente, oltre agli studi, collabora in un progetto di ricerca focalizzato sull’influenza di processi oceanografici su predatori marini. Se fosse un animale marino sarebbe un polpo, per poter essere estremamente flessibile, intelligente, ed adattarsi a qualsiasi ambiente assorbendone i colori sulla pelle!

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