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Come e perché tutelare la biodiversità? Worldrise e 30x30 Italia partecipano al terzo incontro del gruppo di lavoro aperto sul Quadro Globale della Biodiversità post-2020 delle Nazioni Unite a Ginevra.

La biodiversità è la ricchezza della vita sul Pianeta e proteggerla significa tutelare anche noi stessi. In occasione del terzo incontro del gruppo di lavoro aperto sul Quadro Globale della Biodiversità post-2020, che si sta svolgendo a Ginevra, in Svizzera (14-29 marzo 2022), facciamo il punto della situazione per capire meglio da dove siamo partiti, qual è lo stato attuale della Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) e quali sono i prossimi passi per tutelare efficacemente la biodiversità attraverso la protezione di almeno il 30% dell’oceano globale entro il 2030. 

Foto via IISD Earth Negotiation Bulletin

Cosa è la CBD?

La Convenzione sulla Diversità Biologica (CBD) è un trattato internazionale giuridicamente vincolante, adottato nel 1992 a Rio de Janeiro durante il Vertice sulla Terra ed entrato in vigore il 29 Dicembre 1993. La CBD nasce con lo scopo di raggiungere tre obiettivi principali:

  • La conservazione della biodiversità, 
  • L’uso sostenibile e durevole delle sue componenti,
  • La ripartizione giusta ed equa dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche.

In generale, il fine ultimo di questo trattato è quello di attuare una strategia globale di sviluppo sostenibile, capace di soddisfare le nostre esigenze, senza compromettere la possibilità delle generazioni future di corrispondere ai propri bisogni. 

Perché tutelare la biodiversità? 

La CBD ha definito la biodiversità come “ogni tipo di variabilità tra gli organismi viventi, compresi, tra gli altri, gli ecosistemi terrestri, marini e altri acquatici e i complessi ecologici di cui essi sono parte; essa comprende la diversità entro specie, tra specie e tra ecosistemi”

La biodiversità, intesa come la varietà e la variabilità degli organismi che vivono sulla Terra, è un elemento essenziale per il benessere del Pianeta e per la nostra salute, ma anche per garantire la prosperità economica dei diversi Paesi e la sicurezza alimentare individuale e collettiva.

Tra inquinamento, cambiamento climatico e sovrasfruttamento delle risorse naturali, gli impatti determinati dalle attività umane stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza delle specie e degli ecosistemi, contribuendo ad accelerare rapidamente il tasso annuale di perdita di biodiversità a livello mondiale: oggi più che mai, sono necessarie azioni concrete ed efficaci da parte di Governi, istituzioni, settore pubblico e privato, associazioni e cittadini per preservare la biodiversità, per noi e per le generazioni future. 

Foto via Pixabay

Come tutelare la biodiversità?

Dal 14 al 29 marzo 2022, a Ginevra, in Svizzera, si svolge il terzo incontro del gruppo di lavoro aperto (Third Meeting of the Open-Ended Working Group, OEWG-3) sul quadro globale della biodiversità post-2020 (Post-2020 Global Biodiversity Framework, GBF), in vista della 15° riunione della Conferenza delle Parti (COP-15) che si svolgerà a Kunming, in Cina, entro la fine del 2022. 

Sono trascorsi due anni dall’ultimo incontro in persona della CBD e, in questo tempo, i diversi Paesi firmatari della Convenzione hanno sviluppato visioni divergenti su quale possa essere la strategia migliore per proteggere la biodiversità, in un’ottica che sia vantaggiosa sia per le persone sia per la natura: questo incontro sarà l’occasione per riprendere le fila del dialogo necessario per il raggiungimento di accordi efficaci riguardo diversi temi legati alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità, fissando target e impegni a medio e lungo termine, da raggiungere rispettivamente entro il 2030 e il 2050.

Elizabeth Maruma Mrema, Segretario Esecutivo della Convenzione, durante la prima giornata di lavori a Ginevra ha dichiarato che “queste riunioni saranno cruciali per sviluppare un quadro d’azione efficiente sullo status della biodiversità globale post 2020”, evidenziando “la responsabilità di assicurare che verrà negoziato un GBF efficace, a cui seguiranno azioni urgenti affinché venga messo in pratica”.

Elizabeth Maruma Mrema, Segretario Esecutivo della Convenzione – Foto via IISD Earth Negotiation Bulletin

Quali sono i prossimi passi?

La migliore evidenza scientifica disponibile supporta, come minimo, la definizione di un obiettivo all’interno del Quadro Globale per la Biodiversità post-2020 della CBD per la protezione e la conservazione di almeno il 30% dell’oceano globale entro il 2030. 

Worldrise partecipa ufficialmente ai lavori della CBD come observer e con la Campagna 30×30 Italia punta ad applicare questo target di protezione nelle acque italiane: assicurare il raggiungimento del 30×30 aiuterà l’umanità a fare passi significativi verso il ripristino del nostro equilibrio con la natura, ma è necessario che ciò venga fatto ora, a partire fin da subito, adottando un meccanismo per creare aree protette in Alto Mare, basandosi su un sistema di finanziamento sufficiente e contando su uno sforzo collettivo che coinvolga settore pubblico e privato, leader e giovani. 

Bibliografia 

Autrice: Bianca Bargagliotti

Bianca è Scientific Communication Manager e coordinatrice di SeaMag per Worldrise. Specializzata in Ecologia dei Cambiamenti Globali e Sostenibilità, se fosse un animale marino sarebbe una tartaruga che, così come la sua formazione, unisce mare e terra. 

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