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In occasione della Giornata mondiale della Natura, Worldrise vi porta alla scoperta di alcune figure che vivono le attività outdoor in maniera sostenibile e responsabile

La Natura fa parte della nostra vita da sempre e, in qualsiasi occasione in cui abbiamo la possibilità di viverla ed esplorarla, ci lasciamo trasportare da essa e ne rimaniamo estasiati, che sia al mare o in montagna, durante un trekking o un’immersione subacquea. 

In occasione della Giornata mondiale della Natura, che si terrà il 3 marzo, e sulla scia degli amici di The Outdoor Manifesto, Va’ Sentiero e della Fondazione Nando ed Elsa Peretti, Worldrise vi porta alla scoperta di alcune figure che vivono le attività outdoor in maniera sostenibile e responsabile, mostrando come sia possibile godere degli spettacoli della Natura, senza però rinunciare al rispetto per il luogo che ci ospita e per gli animali e le piante che lo abitano.

  • Il subacqueo

“Fermati, Respira, Pensa, Agisci” – è questa la frase base per un subacqueo, che deve rispecchiarsi nel suo comportamento sott’acqua.

Durante un’immersione, infatti, è fondamentale non alterare o disturbare l’ecosistema che stiamo osservando: che si tratti di una prateria di Posidonia oceanica o di una bella parete di Gorgonie e coralli, il nostro passaggio non deve lasciare il segno nel mondo sommerso. 

Per questo motivo, è importante anche migliorare il proprio assetto nel nuoto, per evitare di avvicinarsi troppo al fondale e rischiare di danneggiare con la nostra pinneggiata la flora e la fauna che ci circondano.

È sempre bello poter interagire con la fauna marina, ma è necessario farlo con rispetto: osserviamo dalla giusta distanza ed evitiamo di dare da mangiare o di toccare gli animali che incontriamo durante la nostra immersione. Un subacqueo responsabile, inoltre, ricorda di portare con sé una forbice o un coltellino e una sacca, per raccogliere eventuali lenze, reti e rifiuti di vario genere sott’acqua.  

Alla fine di un’immersione, l’unico ricordo che il subacqueo deve portare con sé è l’esperienza: conchiglie vuote, stelle marine o altri tesori del mare sono parti fondamentali dell’ecosistema marino e non devono essere raccolti: impariamo ad osservare, fotografare e tutelare ciò che il profondo blu custodisce.

  • Relitto Genepesca, Cecina - foto di Edoardo Batistini

    Relitto Genepesca, Cecina – foto di Edoardo Batistini

    Il surfista

Fare surf significa abbandonarsi alla forza delle onde, sfruttarla per vivere un’esperienza unica e bellissima per la quale però bisogna essere estremamente preparati”. È questa l’essenza di essere un surfista: essere preparati non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello umano, amare profondamente il mare, avere grande rispetto e responsabilità quando ci si tuffa tra le onde. 

Se usciamo per fare surf e dobbiamo noleggiare un tavola, è importante informarsi sul materiale con cui è costruita e sulle resine utilizzate, impegnandoci a scegliere l’opzione più sostenibile per l’ambiente: durabilità, aggiustabilità e minore tossicità sono alcune delle caratteristiche a cui dobbiamo fare attenzione. 

Il surfista, come il subacqueo e il velista, è una sentinella del mare: impariamo a osservare e sorvegliare il mare, segnalando alle autorità competenti i nostri incontri con animali marini in difficoltà, esperienze o forme di inquinamento sospetto. 

Il surfista responsabile, inoltre, dà nuova vita alle vecchie mute, perché il neoprene può essere riutilizzato, e ricicla la cera delle vecchie tavole per creare candele profumate. 

Promuovendo un approccio responsabile e consapevole agli sport acquatici, il surfista condivide il suo amore per il mare e le sue scelte sostenibili con chi lo circonda.

Lakey Peak, Indonesia - foto di Linda Albonetti

Lakey Peak, Indonesia – foto di Linda Albonetti

  • Il velista

“Vivere il mare in maniera responsabile e sostenibile dev’essere una priorità per tutti coloro che lo amano, parola di un velista”. Il velista è la sentinella del mare per eccellenza. In mare siamo ospiti e, come tali, dobbiamo sempre essere attenti agli animali che incontriamo: è fondamentale mantenere sempre la distanza di sicurezza e una velocità adeguata quando ci imbattiamo in delfini o balene e il velista responsabile sa come godere a pieno dello spettacolo di questi incontri. 

Quando siamo su un’imbarcazione, non scarichiamo le acque nere in mare, ma utilizziamo i sistemi di captazione presenti in banchina e, quando dobbiamo scegliere quale vernice usare per la nostra barca, evitiamo vernici antivegetative a base di rame e preferiamo alternative ecosostenibili.

Un buon velista, inoltre, utilizza sempre la cartografia quando naviga e, prima di ancorare, valuta la tipologia del fondale su cui sta galleggiando, soprattutto in prossimità di Aree Marine Protette. Se entriamo all’interno di una Area Marina Protetta, infatti,  rispettiamo le regole ed evitiamo di ancorare in aree sensibili, come le praterie di Posidonia oceanica

I detergenti che usiamo in barca per pulire finiscono direttamente in mare e sono dannosi per l’intero ecosistema: utilizziamo detersivi e saponi zero waste, che non contribuiscono a danneggiare l’ambiente. Ultima cosa, ma non meno importante, in barca evitiamo di usare plastica usa e getta: piatti, bicchieri, posate e cannucce monouso potrebbero finire in mare e danneggiare o ferire tartarughe, delfini o piccoli pesci. Se li avvistiamo, raccogliamo i rifiuti galleggianti di qualsiasi genere e smaltiamoli a terra.

Punta Stendardo - foto di Claudio Padua

Punta Stendardo – foto di Claudio Padua

  • L’escursionista

“Camminare. Prendere un sentiero, staccarsi dalla città e dal rumore, entrare nel silenzio” – (CAI Italia).

Camminare per osservare, per guardare la natura: un libro ancora oggi ricco di valori e profondi significati. Camminare adagio, per capire e conoscere meglio la “cultura del territorio”. L’escursionista è l’outdoor per eccellenza. In montagna, anche se può apparire superfluo, ricordiamo che bisogna sempre mantenere un comportamento corretto e rispettoso nei confronti degli altri e verso l’ambiente che ci ospita. La montagna è sentiero, baita, alpeggio, prato, bosco, fiume e lago. Ogni bravo escursionista conosce la necessità di tenere pulita la montagna e deve indurre tutti ad evitare la dispersione dei rifiuti. Ognuno può dare il proprio contributo, riportando a valle ciò che danneggerebbe l’ambiente naturale. Come per il mare, anche in montagna funziona così: fiori, piante, funghi e qualsiasi altro souvenirs devono essere lasciati al loro posto. L’escursionista responsabile e sostenibile sa che per andare in montagna sono necessari: una buona alimentazione, un abbigliamento adatto ai rapidi cambiamenti del tempo e uno zaino ben attrezzato. 

Ghiacciaio Fellaria - foto di Lahami Taha

Ghiacciaio Fellaria – foto di Lahami Taha


Monte Adone - foto di Martina Giangolini

Monte Adone – foto di Martina Giangolini

  • Lo snowboarder

“Sport, stile di vita, arte: lo snowboard è stato chiamato in molti modi diversi, ma nessuna tra queste semplici parole è in grado di delineare e descrivere le sfumature e le possibilità che la tavola da neve regala”-  (Andrea Giordan, ‎Richard Felderer).

Questo sport, come il surf, per molti viene percepito non come semplice passatempo, ma come uno stile di vita, intorno al quale ruotano le altre attività (e non viceversa). 

Lo snowboarder è amante della natura e aspetta il momento adatto per poter partire sulla sua tavola. Fondamentale, per uno snowboarder responsabile, il controllo dell’attrezzatura: come per un subacqueo, per garantire al meglio la riuscita in sicurezza della propria attività bisogna essere ben preparati, e non solo fisicamente. Essere snowboarder, infatti, significa essere anche mentalmente pronti, amare profondamente la montagna, avere grande rispetto e responsabilità per gli altri e per sé stessi. Se facciamo snowboard, a qualsiasi livello, pensiamo sempre alla durabilità del materiale che costituisce la nostra tavola, alla sua aggiustabilità e scegliamo prodotti per la manutenzione con la minore tossicità possibile.

Monte Baldo - foto di Davide Iamonte

Monte Baldo – foto di Davide Iamonte

  • L’alpinista

“Forse è proprio questo il motore dell’arrampicata: come pesci nell’acqua, come uccelli in aria, come camosci sulle rocce, solo la simbiosi con l’ambiente fa di un uomo un buon alpinista” – (Reinhold Messner).

L’alpinismo ha la capacità di portarci in luoghi lontani, distanti da tutto e tutti, immersi in una Natura tanto selvaggia quanto straordinaria, circondati da un silenzio ovattante, come per l’attività subacquea. L’alpinista incarna la massima espressione dell’esplorazione del territorio montano: sotto il profilo emozionale dà l’opportunità di “mettersi alla prova”, di testare le proprie capacità, qualche volta fino al limite. L’alpinista responsabile ha una formazione continua, che necessita di esperienza progressiva nelle difficoltà, soprattutto se si vogliono conquistare mete sempre più ambiziose, limitando al minimo i rischi.

Cima Roda Di Vael foto Di Edoardo Batistini

Cima Roda Di Vael – foto Di Edoardo Batistini

Qualsiasi sia il modo in cui decidi di vivere la Natura, che sia un’escursione in montagna o un’uscita al mare per fare surf, fai sempre in modo che sia all’insegna del divertimento e del rispetto del luogo in cui ti trovi: solo così potrai davvero praticare un outdoor sostenibile, che fa bene a te e al Pianeta!

 

Bibliografia
Autore: Edoardo Batistini

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