“Non ereditiamo la Terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.”
Così recita un antico proverbio nativo americano, anticipando di molto quella che oggi è la definizione di “sviluppo sostenibile”, ovvero quella crescita economica e sociale capace di far fronte ai bisogni delle generazioni contemporanee, senza compromettere l’abilità di quelle future di rispondere alle proprie necessità.
In una realtà frettolosa e in continua evoluzione come quella in cui viviamo oggi, è facile perdere momentaneamente di vista questo tacito patto intergenerazionale, ma è bene ogni tanto fermarsi, ricordarlo e agire di conseguenza, per il nostro futuro e per quello del Pianeta che ci ospita.
Come possiamo, quindi, fare in modo che il prestito che stiamo chiedendo ai nostri figli non diventi un ostacolo, per noi e per loro? Una possibilità è partire proprio da chi quel futuro lo rappresenta, ovvero dalle nuove generazioni: occhi vispi, menti aperte e idee innovative pronte a germogliare, che non aspettano altro che essere innaffiate.
#Batti5: un mare di plastica, la soluzione siamo noi.
Tra i numerosi problemi che minacciano la salute del Pianeta e della maggior parte dei suoi abitanti, uomo compreso, uno dei più gravi è quello dell’inquinamento da plastica in mare: ogni anno, infatti, circa 8,8 milioni di tonnellate di plastica finiscono nell’Oceano, l’equivalente di un camion della spazzatura che riversa ogni minuto il suo contenuto direttamente in mare, per tutto l’anno.
L’80% di questi rifiuti arriva da fonti terrestri ed è stato stimato che tutta la plastica fino ad oggi prodotta sia ancora presente sul Pianeta.
Agire alla fonte del fenomeno, ovvero partendo dalle scelte che ognuno di noi compie nella propria quotidianità, può essere la strategia vincente per mitigare l’alto livello di inquinamento dei nostri mari, permettendoci di diventare parte della soluzione anziché del problema.
Worldrise, con il progetto #Batti5, punta a sensibilizzare le nuove generazioni su questa tematica, creando un percorso formativo rivolto ai più piccoli, che unisce creatività ed educazione ambientale.
In condizioni Covid-free, il progetto si sviluppa in tre fasi:
Lezione:
la prima fase consiste in una lezione interattiva, in cui vengono illustrati i danni ambientali causati dalla plastica, mostrando in particolare gli impatti dell’inquinamento sugli animali. Durante la lezione vengono inoltre introdotte le semplici soluzioni che ognuno di noi può adottare nella vita quotidiana: le nostre 5R (Riduci, Riutilizza, Ricicla, Raccogli, Racconta), con un focus sull’educazione all’uso responsabile della plastica.
Raccolta:
la seconda fase consiste nella raccolta di plastica in spiaggia, un momento utile per rendersi effettivamente conto di quanta plastica ci sia nelle nostre spiagge e di come, però, a questo problema corrisponda un’azione concreta che ognuno di noi può intraprendere.
Arte:
la terza fase prevede un laboratorio artistico, durante il quale i bambini trasformano la plastica raccolta in opere d’arte, con l’obiettivo di sensibilizzare gli adulti su questa problematica. Vengono preparati alcuni pannelli educativi che illustrano il problema della plastica e le soluzioni da adottare per limitarlo: un messaggio che risuoni come un monito agli adulti, una spinta a fare la differenza riducendo il consumo di plastica monouso.
Ad oggi, numerose città italiane hanno già dato il 5 a Worldrise e più di 2431 bambini sono stati coinvolti nel progetto.
Tra le ultime esperienze, abbiamo avuto la possibilità di svolgere un #Batti5, riadattato in conformità con le norme Covid-19, presso la scuola primaria Clericetti di Milano, coinvolgendo più di 40 bambini delle classi IV A, IV B e IV C.
In questo caso, alla lezione sull’inquinamento da plastica in mare, tenuta online con entusiasmo e competenza dalla nostra Monica Previati, biologa marina, è seguito un laboratorio di arte terapia, coordinato da Camilla Mele, arte terapeuta, Ph.D. e architetto.
Camilla ci ha raccontato che “l’arte terapia è un percorso di sostegno che utilizza i materiali artistici e la creatività come sostituzione o integrazione della comunicazione verbale nelle relazione tra terapeuta e paziente. Si tratta di un processo riabilitativo che, attraverso il linguaggio espressivo, utilizza le capacità evolutive e le risorse di resilienza delle persone in un setting privo di giudizio.”
Per sperimentare questo percorso non sono necessarie abilità artistiche e, infatti, integrando l’educazione ambientale con l’approccio speciale di questa disciplina è stato possibile avere un impatto ancora più importante sui nostri piccoli ascoltatori, che sono stati in grado di realizzare delle vere e proprie opere d’arte, tanto semplici quanto efficaci nel dare vita ad una delle 5R fondamentali: Racconta.
Ringraziamo l’Istituto Comprensivo A. Scarpa e il Municipio 3 di Milano per averci supportato nello svolgimento di questo progetto.
Le nuove generazioni sono pronte a fare la differenza per i nostri mari, e tu?
#Batti5 è aperto a collaborazioni:
- puoi partecipare come volontario, per aiutarci a trasmettere l’importanza dell’educazione all’oceano ai più piccoli,
- puoi candidare la tua scuola o classe, per dare il 5 a Worldrise anche nella tua città,
- puoi sostenere il progetto come azienda o donatore, supportando la nostra missione di tutela e valorizzazione dell’ambiente marino.
Scrivi a info@worldrise.org per saperne di più o contattaci compilando il form in fondo alla pagina https://worldrise.org/batti5-2/ .
Autrice: Bianca Bargagliotti
Bianca è Scientific Communication Manager e coordinatrice di SeaMag per Worldrise. Specializzata in Ecologia dei Cambiamenti Globali e Sostenibilità, se fosse un animale marino sarebbe una tartaruga che, così come la sua formazione, unisce mare e terra.