In questa opera ho voluto giocare con le figure come fossero parte di un teatrino di carta in cui ci sono sacchetti di plastica, bottiglie e altri oggetti che galleggiano sulla superficie dell’acqua, che coesistono con la vita marina che è ignara di tutto questo.
L’effetto complessivo che ho voluto dare all’opera è sia bello che inquietante.
La bellezza del mare è catturata nelle texture cartacee e nei colori utilizzati, ma la presenza della plastica è un duro richiamo all’inquinamento che sta colpendo il nostro pianeta.
I pesci fungono da simbolo dell’impatto che l’inquinamento da plastica sta avendo sulla vita marina e un invito all’azione affinché gli spettatori prendano provvedimenti per ridurre il loro consumo di plastica e contribuire a proteggere l’ambiente.
Nel complesso, “Mare Finto” è una opera d’arte che unisce bellezza e coscienza ambientale, ricordando agli spettatori l’urgente necessità di affrontare l’inquinamento da plastica nei nostri oceani e oltre.