La spinta emotiva per creare questo progetto deriva dal disagio di vivere in una città di confine, dove le persone continuano a gettare spazzatura in mezzo alla strada, devastando la natura. Tutto nasce da un’urgenza, l’esigenza di riequilibrare creando le cose che fanno stare meglio la terra, utilizzando i materiali di riciclo come elementi delle mie creazioni. Ho iniziato questo lavoro alcuni anni fa con la mia famiglia anche per accrescere la consapevolezza nei miei figli e renderli partecipi di qualcosa che abbia valore. La gente, oramai, si è abituata al degrado, con tutti i telegiornali che trasmettono le immagini forti: la società scappa via da ciò che non è piacevole, la elimina. Forse la bellezza riuscirà a creare ancora un po’ di empatia? Bisogna stimolare delle domande… Perché la plastica? Perché i tessuti, perché la carta? Sono tutte strutture che in un certo senso arricchiscono l’uomo, ma dall’altra parte lo impoveriscono a livello ambientale, per la sua mancanza di consapevolezza che tutto questo deve essere riutilizzato o riciclato. Purtroppo siamo arrivati al momento in cui viviamo in simbiosi con la plastica e non con la natura…
Antonio Pellicano
Ars Maris
Antonio Pellicano
Ostaggi - Salvataggio emotivo
”Antonio Pellicano è nato a Reggio Calabria nel 1958. Dopo aver frequentato il San Diego City College ha deciso di cristallizzare ulteriormente il suo impegno per l'arte fotografica e con Paula Kajzar (partner nella vita e nell'arte) ha creato un interessante duetto creativo che ha prodotto oltre 15 progetti espositivi presentati in Italia e in tutta Europa. Dal 2013 partecipa attivamente alla community Your Shot del National Geographic America. Tra i numerosi progetti ricorda Ultimo ballo e le collaborazioni con The Everyday Projects, Dysturb e CatchLight. Nel Dicembre 2020 è uno dei vincitori del Concorso Bianco e Nero di Lens Culture. I suoi profili Instagram raccontano la sua arte: @antoniopellicanoyourshot - @antoniopellicanonews.
