In occasione della Giornata Mondiale delle Tartarughe, che si terrà il 23 maggio 2021, Worldrise vi porta alla scoperta delle tartarughe marine. Tuffiamoci nel loro mare!
Da sempre considerate animali speciali, saggi e praticamente immortali, erano venerate come “Grandi Madri” e considerate simbolo di connessione tra terra e cielo, per la forma caratteristica del loro corpo. Di quali animali stiamo parlando?Delle tartarughe marine, ovviamente!
Siete pronti a scoprire 10 curiosità su questi meravigliosi animali? Tuffiamoci!

Foto di Randall Ruiz via Unsplash
1. Sono tra gli animali più antichi della Terra
Il più antico fossile di tartaruga rinvenuto risale a 215 milioni di anni fa, il che fa pensare che questo animale possa aver attraversato intere ere senza subire l’estinzione che ha invece portato alla scomparsa dei dinosauri.
Nel corso della storia ha detenuto un particolare record la tartaruga Archelon, un genere estinto di tartaruga marina vissuta nel Campaniano (circa 78 milioni di anni fa) e che annovera una singola specie, A. Ischyros, la più grande tartaruga mai documentata: l’esemplare più grande conosciuto misura 4,60 m dalla testa alla coda e 4 m da pinna a pinna, per un peso di 2.200 kg!
2. Sono grandi viaggiatrici
Le tartarughe marine amano viaggiare! Alcune specie, come la tartaruga liuto (Dermochelys coriacea), viaggiano per quasi 20.000 km ogni anno. Una distanza pari a quasi mezzo giro a nuoto del nostro Pianeta. Incredibile, vero?
3. Nessun posto è come casa…
Quando, però, si tratta di deporre le uova, le tartarughe marine tornano “dove porta il cuore”, alle origini, cioè sulla stessa spiaggia in cui sono nate.
Come fanno, questi animali, a riconoscere la loro spiaggia natìa dopo aver viaggiato per migliaia di chilometri? Ebbene, è una domanda alla quale la ricerca scientifica non è ancora riuscita a rispondere, ma sembra che durante la nascita le tartarughe marine fotografino mentalmente il campo magnetico terrestre, grazie ad un organo presente all’altezza della fronte. Raggiunto il momento della deposizione, le femmine “richiamano alla mente” l’intensità del magnetismo terrestre registrato durante la nascita, raggiungendo così la spiaggia d’origine con grande precisione, come se usassero una vera e propria bussola!

Foto di Jolo Diaz via Pexels
4. Non è richiesta attrezzatura subacquea
Le tartarughe marine sono organismi acquatici, ma fanno parte della classe dei rettili e, in quanto tali, sono animali polmonati. Non respirano ossigeno disciolto in acqua attraverso le branchie, come i pesci, ma respirano l’aria atmosferica grazie ai polmoni… esattamente come noi! Anche se hanno costante bisogno di affiorare dall’acqua per respirare, le tartarughe marine riescono a trattenere il fiato per diverso tempo durante le immersioni, resistendo fino a 5 ore in totale apnea! Questo avviene grazie a complicate modificazioni fisiologiche che portano ad un rallentamento della frequenza cardiaca, che può scendere fino a 9 battiti al minuto: richiedendo minori quantità di ossigeno, questi animali riescono a resistere anche molto tempo senza respirare.
5. Non proprio piccolissima…
Le tartarughe marine possono arrivare a pesare fino a 900 kg, cioè quanto una piccola utilitaria! La tartaruga liuto, in particolare, raggiunge questo peso record per ben 2 m di lunghezza (come un letto matrimoniale).
6. La temperatura ne determina il sesso
Per creare un nido adatto alla deposizione delle uova, mamma tartaruga scava una buca nella quale deposita fino a 150 uova, dalla simpatica forma di palline da ping-pong, ma a diverse profondità, poichè è proprio la temperatura uno dei fattori che determinano il sesso dei futuri cuccioli.
Nella porzione più profonda del nido vengono deposte le uova che rimarranno in un ambiente più fresco rispetto a quelle che si trovano più vicine alla superficie: le temperature più calde, infatti, attivano all’interno una serie di segnali molecolari che inducono la formazione di un embrione di sesso femminile, mentre dalla temperatura più fresca dipenderà la nascita dei maschi.
7. Sono il tosaerba degli oceani
La dieta delle tartarughe verdi (Chelonia mydas) è costituita principalmente da vegetazione, infatti gli individui di questa particolare specie mangiano le alghe. Grazie a questa scelta nutrizionale, le tartarughe marine aiutano anche gli altri animali marini – che potrebbero essere danneggiati dalla presenza di alghe soffocanti – a sopravvivere. Hanno, quindi, una funzione importantissima di “pulizia” all’interno dell’ecosistema marino.

Foto di Francesco Ungaro via Pexels
8. Sono animali ectotermi
Le tartarughe marine non hanno la capacità di regolare metabolicamente la temperatura corporea, come invece fanno la maggior parte degli esseri viventi, compreso l’uomo, che è in grado di mantenere un valore pressoché costante di calore corporeo entro certi limiti vitali. Nelle tartarughe marine, infatti, la temperatura corporea viene regolata dall’esterno e il calore corporeo si alza o abbassa a seconda del calore ambientale. Non è raro trovare tartarughe che nuotano verso la superficie per fare dei veri e propri “bagni di sole”: questo comportamento permette loro di sfruttare le temperature più miti della superficie per regolare, in positivo, la temperatura del loro corpo.
Per questo motivo, gli sbalzi termici sono letali per le tartarughe: esiste infatti una temperatura soglia dell’ambiente, intorno ai 10°C, al di sotto della quale la tartaruga marina può rischiare di morire. Ciò accade perché temperature esageratamente fredde causano una vera e propria paralisi, nota anche come “stunning”: l’animale diventa incapace di muoversi e nuotare correndo il rischio di morire annegato, poiché impossibilitato a nuotare verso la superficie per respirare.
9. Lacrime di tartaruga
Le tartarughe piangono, ma non è un sintomo di tristezza! Così come coccodrilli e altri rettili, presentano delle speciali ghiandole che aiutano a rilasciare attraverso i condotti lacrimali degli occhi il sale in eccesso accumulato nel corpo, il che fa sembrare che stiano piangendo.
10. Staying alive!
Possono vivere fino a circa 100 anni, che è anche approssimativamente il numero di uova che le tartarughe marine femmine depongono quando nidificano. È una coincidenza?

Foto di Cédric Frixon via Unsplash
Lo stato di conservazione delle tartarughe marine è sotto osservazione: sono, infatti, ampiamente vulnerabili a causa delle attività umane. Uno dei problemi maggiori per la loro tutela è l’attività antropica di conversione delle spiagge sabbiose in attività economicamente più redditizie, riducendo i siti di nidificazione disponibili per questi importanti rettili.
Anche la pesca industriale è una minaccia per le tartarughe che, sempre più spesso, si ritrovano catturate dalle reti da pesca.
Ma non solo, tutte e sette le specie di tartarughe marine esistenti sono minacciate dall’inquinamento da plastica: spesso, infatti, scambiano l’odore e la forma di prodotti plastici dispersi nell’ambiente marino per cibo e ne ingeriscono grandi quantità. I sacchetti di plastica monouso, ad esempio, vengono confusi per meduse, uno degli alimenti principali della dieta delle tartarughe marine.
Fortunatamente, però, a livello nazionale e internazionale sono numerosissime le associazioni e i centri di recupero che si dedicano alla tutela e conservazione di questo animale così speciale, dedicandosi ad attività di recupero, cura e rilascio degli esemplari feriti o spiaggiati, nonché all’educazione ambientale del grande pubblico.
E’ fondamentale, quindi, agire nell’immediato a supporto di questo antichissimo animale, sopravvissuto alle più grandi estinzioni di massa della storia, in modo che possa continuare ad abitare i nostri mari, connettendo la terra con il cielo.
BIBLIOGRAFIA
- https://oliveridleyproject.org/
- https://www.worldwildlife.org/species/sea-turtle
- https://www.nationalgeographic.com/animals/reptiles/facts/sea-turtles
- https://www.barrierreef.org