Non esattamente una medusa ma neanche un polipo, conosciamo meglio una specie che quest’estate ha imperversato nei nostri mari e cerchiamo di capire se allarmismi e paure per la sua presenza nel Mar Mediterraneo siano fondati.
Quest’anno i media hanno dato notevole risalto a un celenterato ultimamente presente lungo le coste italiane, creando un vero e proprio caso mediatico: si tratta di Physalia physalis, meglio conosciuta come Caravella portoghese e nota per essere molto pericolosa, poiché dotata di veleni mortali. Scopriamo di più su questo organismo marino e sulla fondatezza di allarmismi e paure con 10 curiosità sulla Caravella portoghese.

Foto via Canva
1. Perché “Caravella portoghese”?
Il soprannome deriva dall’aspetto e dal portamento dell’animale, che ricordano le caravelle, particolari velieri con la tipica vela latina, introdotte dai portoghesi intorno al 1400. Per intenderci, la Niña, la Pinta e la Santa Maria di Cristoforo Colombo.
2. Carta d’identità della Caravella
Il nome scientifico di questa specie è Physalia physalis. E’ un celenterato, ovvero un organismo dotato di un’unica cavità, detta “celenteron”, che funge sia da ano sia da bocca, così come nel caso delle comuni meduse (quelle con “l’ombrello”, che troviamo dappertutto nei nostri mari). La Caravella portoghese rientra inoltre nella classe degli idrozoi, a cui appartengono anche i coralli, e nell’ordine dei sifonofori, formato da specie prevalentemente pelagiche, ovvero organismi che per tutta la vita o per una parte di essa vivono indipendenti dal fondo, in balia delle onde e delle correnti.
3. L’apparato di locomozione
La Physalia, a differenza delle cugine meduse, non possedendo un apparato di locomozione vero e proprio, per muoversi sfrutta una forma di energia sostenibile: questo organismo, infatti, utilizza l’energia del vento per spostarsi, grazie alla forma bizzarra del suo pneumatoforo, la vescica ricca di gas che permette il galleggiamento di tutto il corpo dell’animale, che funge da vela. In questo modo, in caso di vento favorevole, l’animale è capace di percorrere tra i 15 e i 28 km al giorno. La Caravella, inoltre, può avere una simmetria sinistra o destra, ha cioè un diverso orientamento della parte emersa a seconda dello sviluppo della parte polipoide.

Foto via Canva
4. Che animale è?
Abbiamo detto che si tratta di un celenterato, ma non è né medusa né polipo: infatti, la Caravella portoghese è una colonia, ovvero un’associazione di migliaia di individui, detti zooidi, che svolgono funzioni diverse e complementari fra loro. Le specie appartenenti a quest’ordine sono caratterizzate da un notevole polimorfismo, tanto che raramente si riesce a distinguere se gli individui siano polipoidi o medusoidi.
5. Com’è fatta
La Caravella può raggiungere le dimensioni di 20/30 cm di lunghezza per 10 cm di larghezza. Possiede un imponente pneumatoforo, la sacca rigonfia di gas che le consente di galleggiare e il “motore” che la fa muovere: si tratta della parte medusoide modificata, che contiene un mix di gas, come monossido di carbonio, azoto, ossigeno e argon. La porzione sottostante, invece, è costituita da individui polipoidi che hanno differenti funzioni. I numerosi tentacoli, posti al di sotto dello pneumatoforo, possono raggiungere fino a 30 metri di lunghezza e ospitano sia cellule specializzate che producono sostanze vischiose sia le nematocisti, organi urticanti racchiusi in cellule ectodermiche, utilizzati per uccidere le prede. La colorazione dei tentacoli della Caravella portoghese indica il grado di maturazione dell’individuo: quelli in via di sviluppo sono di colore viola/rosa e quelli maturi sono di un blu turchese; la colorazione verde, viola e rosa negli altri tessuti è dovuta a pigmenti biliari che probabilmente provengono dalla dieta dell’animale.

Foto via Canva
6. Cosa mangia
Physalia physalis è un vorace predatore di pesci e delle loro larve: i pesci si avviluppano nelle ventose e nelle sostanze vischiose prodotte dall’animale, mentre le nematocisti “scagliano” verso la preda un filamento che contiene una potente tossina in grado di paralizzarne i muscoli. Nel frattempo, enzimi proteolitici digeriscono la preda e i tentacoli, contorcendosi, la portano verso l’apparato boccale.
7. Dove si trova
La Caravella portoghese è una specie cosmopolita e si trova prevalentemente nelle regioni tropicali e subtropicali dell’oceano, ma sempre più frequentemente anche nei mari temperati, come il Mar Mediterraneo. Nonostante siano state descritte specie diverse basandosi sulla dimensione o il colore, si tratta comunque di caratteri dovuti ai differenti stadi di sviluppo: si può dire che esiste un’unica specie di Physalia physalis, anche se gli studiosi hanno osservato alcune differenze genetiche tra Physalia al largo della costa della Nuova Zelanda.
8. Ciclo vitale
Il ciclo vitale della Physalia non è molto chiaro: si pensa che le strutture riproduttive (gonodendri) si stacchino dalla colonia e siano spinte nella colonna d’acqua, ma non è chiaro come avvenga l’incontro con altre cellule sessuali. L’individuo inizia a svilupparsi e appena lo pneumatoforo raggiunge una dimensione sufficiente, l’intera colonia conquista la superficie e inizia a girovagare per l’oceano, raggiungendo la maturità.

Foto via Canva
9. I pericoli per l’uomo
La tossina contenuta nelle nematocisti della Physalia è un potente neurotossico, sia per altri animali marini che per l’uomo. Tuttavia, uno studio condotto per quattro anni lungo la costa atlantica francese ha registrato i contatti delle Caravelle con l’uomo, non riportando incidenti mortali. Sicuramente, però, avere a che fare con una Caravella portoghese non è un’esperienza piacevole, perché le sue punture causano forti dolori, e nel mondo si sono registrate alcune morti a seguito del contatto con Physalia physalis. Anche quando l’organismo è spiaggiato, seppur sembri innocuo, non va toccato perché le nematocisti rimangono attive per qualche tempo.
10. Curiosità bonus
La Caravella portoghese può sgonfiare lo pneumatoforo e inabissarsi per un breve periodo per sfuggire ai predatori. In inglese si chiama Caravella “man of war”, perché questo termine indicava una classe di navi armate. La Caravella ha numerosi predatori, tra cui le tartarughe, per cui è una leccornia, e alcuni nudibranchi velenosi che, infatti, sfruttano il suo veleno per sintetizzare il proprio.

Foto via Canva
Insomma, come per tutti gli animali, anche se considerati innocui, la regola d’oro è: godere della loro bellezza, ma interferire il meno possibile col loro ambiente e riflettere sul fatto che qualsiasi animale è meraviglioso, a patto che rimanga nel proprio contesto naturale, selvatico, dove esistono regole ben precise che spesso infrangiamo, rischiando di far del male a loro e a noi stessi.
Bibliografia:
- Catriona Munro, Zer Vue, Richard R. Behringer, Casey W. Dunn, Morphology and development of the Portuguese man of war, Physalia physalis – Nature-Scientific Reports 2019) 9:15522 | https://doi.org/10.1038/s41598-019-51842-1
- Grzimek – Vita degli animali – Bramante editrice