È una specie di cetaceo appartenente alla famiglia Delphinidae, poco conosciuta, ma presente anche nel Mar Mediterraneo: scopriamone insieme i segreti!
Il grampo è un delfino di notevoli dimensioni, dall’aspetto unico e difficilmente confondibile con altre specie. Tuffiamoci alla scoperta di questo animale affascinante!

Grampo nel Mar Ligure -Foto di Izanbar via Dreamstime
1. Origine del nome
Il termine “grampo” deriva dal francese “grand poisson”, che significa “grande pesce”, nonostante questa specie, così come tutti i delfini, sia un mammifero. Il nome scientifico Grampus griseus fa riferimento alla colorazione grigia del corpo.
2. Una colorazione caratteristica
Il grampo è dotato di un voluminoso capo arrotondato e bilobato, con un solco verticale che diventa sempre più pronunciato con l’età. La pinna dorsale è alta e falcata. Il corpo è robusto e la livrea è contraddistinta da numerose cicatrici. Questi graffi sono provocati dall’interazione con conspecifici: i segni sul corpo degli animali sono causati, infatti, dai denti di altri grampi, compagni di gioco o avversari in combattimento. Si ritiene, però, che qualche graffio possa provenire da morsi di calamari, che risultano essere le prede preferite da questo delfino.

Foto di Tory Kallman via Shutterstock
3. Gli individui anziani imbiancano
La livrea diventa sempre più chiara con il passare del tempo, tanto che gli individui più vecchi possono essere quasi completamente bianchi. In generale, però, anche negli individui anziani permangono di un colore più scuro la punta del capo e l’area intorno agli occhi. Non sappiamo bene il motivo per cui questi segni cutanei rimangano presenti per tutta la vita dell’animale e non vengano eliminati col tempo. Il ventre presenta una macchia più chiara a forma di ancora, caratteristica in comune anche con altre specie, quale il globicefalo.
4. E i cuccioli?
I piccoli vengono alla luce dopo una gestazione di circa 14 mesi: alla nascita misurano fino a 1,7 m e pesano circa 20 Kg. I giovani grampi presentano ancora un colore uniforme e sono quasi privi di cicatrici. La maturità sessuale viene raggiunta a 8-10 anni dalle femmine e a 10-12 anni dai maschi.

Femmina di grampo con cucciolo- Foto di Tory Kallman via Shuttershock
5. Una specie quasi sdentata
Il grampo presenta da 2 a 7 paia di denti conici nella mascella inferiore, mentre quella superiore ne è del tutto priva. Altre specie di delfino possono arrivare ad avere anche più di 100 denti: come mai allora il grampo ne ha così pochi? Cibandosi prevalentemente di prede molli e viscide, come i calamari e le seppie, questa specie non necessita di una dentatura cospicua per masticare il cibo e, quindi, l’evoluzione ha fatto sì che le strutture superflue venissero perse.
6. Distribuzione
È un delfino cosmopolita, vive in tutto il mondo fatta eccezione per le acque artiche e antartiche. Alcuni individui intraprendono delle migrazioni stagionali, muovendosi in estate verso acque più fresche. Nel Mediterraneo è più facilmente avvistabile nella zona nord-occidentale e nel Mar Ionio.
7. Un buon apneista
Questa specie predilige le acque profonde di zone in cui il fondale è più scosceso e in corrispondenza di canyon sottomarini. Può immergersi anche per 30 minuti: prima di un’immersione profonda, l’animale effettua una serie di esalazioni a distanza di circa 20 secondi, per poi sollevare la coda e sparire nel profondo blu.
8. E in superficie?
Sebbene possano raggiungere i 30 Km/h, i grampi normalmente sono animali abbastanza lenti e non è raro che ignorino le barche. I giovani saltano fuori dall’acqua più spesso rispetto agli adulti; di frequente si pongono immobili a testa in giù con la coda fuori dall’acqua.
9. Un animale sociale
I grampi vivono in gruppi composti da 5-50 esemplari, ma in alcune zone particolarmente ricche di prede possono riunirsi anche a centinaia. Il gruppo è solitamente formato da vari sottogruppi, che mostrano un grado maggiore di fedeltà tra gli individui. Può talvolta associarsi ad altre specie, soprattutto a tursiopi; queste due specie possono anche incrociarsi, generando degli ibridi con caratteristiche intermedie.
10. Un mondo di suoni
I cetacei percepiscono il mondo grazie ai suoni e questa specie non è da meno: il grampo produce una vasta gamma di click e fischi, più o meno acuti. I click isolati svolgono principalmente la funzione di biosonar, mentre i click composti vengono utilizzati per la comunicazione tra gli individui. Alcuni studi mostrano che i grampi siano in grado di percepire suoni fino a 80.000 Hz. Questo numero può non dire nulla, ma se pensiamo che l’orecchio umano può percepire al massimo solo suoni quattro volte più bassi, ecco allora che risulta evidente quanto l’udito sia fondamentale per questi animali.

Foto di Tory Kallman via Shutterstock
Per quanto riguarda lo stato di conservazione, questo animale è stato inserito nell’elenco delle specie protette del protocollo SPA/BIO della Convenzione di Barcellona, un documento redatto nel 1995 per la protezione dell’ambiente marino e degli habitat costieri del Mediterraneo. La direttiva europea colloca il grampo tra le “specie animali e vegetali di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa”. Sappiamo che questi animali sono particolarmente sensibili all’inquinamento acustico dovuto al traffico navale intenso, alle attività militari e ai sismografi di profondità. Ulteriori minacce sono l’inquinamento da detriti plastici e la pesca accidentale; numerosi esemplari cadono vittime di attività di pesca illegali, finendo intrappolati nelle spadare, reti alte più di 30 metri, che vengono calate in mare per formare veri e propri sbarramenti nella colonna d’acqua.
Fortunatamente a livello mondiale il grampo non è considerato a rischio di estinzione, ma è comunque nostro compito proteggere questa specie, in modo che possa continuare ad abitare i nostri mari!
BIBLIOGRAFIA
- “Pinneggiando nei mari italiani”, Marco Bertolino e Maria Paola Ferranti – HOEPLI
- “Whales, dolphins and porpoises”, Mark Carwardine, Erich Hoyt, R.Ewan Fordyce, Peter Gill – ed. DeAgostini
- “Balene, delfini e foche”, Hadoram Shirihai, Brett Jarrett- Ricca Editore
- https://marinemammalscience.org
- https://www.isprambiente.gov.it
- https://www.iucn.it
- amslaurea.unibo.it/3217/1/Bacchini_Sara_tesi
Autrice: Sara Parigi
Sara è volontaria Worldrise e autrice per SeaMag dal 2021. Attualmente è iscritta al terzo anno di Scienze Biologiche presso l’Università di Firenze. Appassionata di cetacei fin da quando era bambina, se fosse un animale marino sarebbe una balenottera, un po’ schiva e introversa, ma anche pacata e razionale.